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Vorrei ma non posto - quello che avrei da dire sulla nuova maturità


Sono mesi, da settembre, che non si fa altro che parlare della "nuova maturità" e avrei di cose da scrivere! Solo che... vorrei ma non posto. Vorrei scrivere molto in merito, ma preferisco tacere i miei grandi pensieri e aspettare. Mi sembra che come per ogni tematica in Italia si stia facendo un grande polverone, fumo negli occhi, chiamatelo come volete, me poi alla fine non ci siano grandi novità, anzi mi pare un grande ritorno al vecchio. Ho letto la simulazione della scuola che ho frequentato io e mi è parso di leggere il mio tema di maturità, oggi una discoteca (edificio culturale che contiene registrazioni eh, mica un luogo di divertimento) allora fu un palazzetto dello sport. Cosa cambia? Poco. Però rimango a guardare. Io la mia idea me la sono fatta. Ho capito cosa devo fare. E so benissimo che fare discorsi nuoce gravemente agli studenti, sarebbe meglio rimboccarsi le mani e lavorare.

LA distruzione dello studente moderno è l'estrema parcellizzazione del sapere, l'incomunicabilità tra una materia e l'altra. I ragazzi non leggono, non si informano, vivono in un mondo loro, diverso da quello che era il mio mondo quando avevo la loro età. Io sapevo dove vivevo e sapevo in che mondo vivevo, anche se poi passavo il pomeriggio ad ascoltare musica e magari leggevo anche poco. Lo so che non sono tutti uguali, ma la maggior parte di loro sono scollegati e sconnessi. E non riescono a connettere Lorenzo il Magnifico a Botticelli a Leonardo e a Michelangelo. Per loro sono argomenti stagni e la contemporaneità e la simultaneità sono cose sconosciute. Bisogna tornare ad un sapere a tutto tondo dove le singole discipline si incontrano. Per quanto mi riguarda sarà molto difficile perché io prendo i ragazzi nel triennio e devo iniziare la storia daccapo quando loro sono già al rinascimento inoltrato, bel casino no? Sia di storia che di letteratura. Così rimango indietro e non si va mai di pari passo, mentre prima della riforma Gelmini andavamo a braccetto, affrontando sempre insieme gli argomenti e sedimentando i saperi. 
Secondo me è sbagliato anche aver portato i cambiamenti che ha portato la riforma Moratti nei programmi delle elementari e delle medie, prevedendo un unico ciclo dalle elementari alle medie. Ho visto mia figlia a 10 anni interrogarsi su Shoah e totalitarismi e a scuola fare ancora i Romani. Fare per un anno in terza elementare la preistoria che senso ha? Rachele mi ripete sempre i soliti concetti astratti che non capisce. Si parla di milioni di anni che per lei non hanno senso. Non era meglio arrivare come lo sono arrivata io fino al medioevo dando una piccola infarinatura e iniziando a costruire una linea del tempo e di geografia facendo conoscere l'Italia e non la morfologia?  Poi arrivano al triennio delle superiori che non hanno la minima idea di dove sia Sondrio oppure Catania, che non sanno posizionare gli eventi né nello spazio né nel tempo.
Le domande che ci dobbiamo porre sono molteplici e non si sanano cambiando un'esame. LA scuola andrebbe cambiata profondamente tutta. Riscritta daccapo ma oggi, diciamocelo con sincerità, chi ha davvero voglia di investire nella scuola?


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