Ho faticato molto a leggere questo libro, soprattutto perchè l'argomento centrale del romazo mi riguarda molto da vicino e proprio sull'abbandono del padre non ho voglia di riflettere in nessun modo. Leggere questo libri la sera mi procurava incubi, per cui dovevo leggerlo di giorno, in momenti di quiete. LA lettura mi agitava e mi portava dove consciamente non vado mai. L'immedesimazione con la protagonista è stata totale, anch'io ho incontrato i miei fantasmi, solo che io non ho modo di liberarmente come, alla fine, lei riesce. O almeno spero, perchè il gesto che compie è sì liberatorio, ma visto che il romanzo si conclude non so davvero se sia stato totalmente liberatorio, o solo in parte.
Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...
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