Ho faticato molto a leggere questo libro, soprattutto perchè l'argomento centrale del romazo mi riguarda molto da vicino e proprio sull'abbandono del padre non ho voglia di riflettere in nessun modo. Leggere questo libri la sera mi procurava incubi, per cui dovevo leggerlo di giorno, in momenti di quiete. LA lettura mi agitava e mi portava dove consciamente non vado mai. L'immedesimazione con la protagonista è stata totale, anch'io ho incontrato i miei fantasmi, solo che io non ho modo di liberarmente come, alla fine, lei riesce. O almeno spero, perchè il gesto che compie è sì liberatorio, ma visto che il romanzo si conclude non so davvero se sia stato totalmente liberatorio, o solo in parte.
Mi piace un sacco perdermi tra le immagini di Pinterest perchè escono cose che avevo dimenticato. Cose che una volta, negli anni 80 non ci sognavamo davvero di fotografare come questa boccetta di plastica che conteneva la pennicellina che la nonna custodiva nell'armadietto dei medicinali e mi metteva sopra le ferite. Non aveva data di scadenza. Esisteva. Era lì per le mie ginocchia eternamente sbucciate. Non ricordo una sola estate senza una crosta sul ginocchio, e invece le mie figlie hanno quelle ginocchia sempre lisce, come se le ginocchia rotte fossero appanaggio degli anni 80... E ora grazie a Pinterest e a internet il ricordo sbiadito della nonna che mi cura le ginocchia sarà qualcosa di più concreto.
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