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Prima di ripostare “salviamo l’amazzonia”

 
In genere sono molto sobria, non scrivo mai niente di polemico, ma in questi giorni proprio non posso. Ho letto la qualunque sulla questione Amazzonia. Chiunque si è sentito in dovere di scrivere la sua. In disordine le cose che mi hanno dato fastidio:
• coloro che hanno condiviso animali morenti come bambi, zebre ed elefanti morenti. Ma sapete almeno dov’è l’Amazzonia? A quanto pare non sapete neanche cos’è prima di non sapere dov’è.
• Coloro che hanno condiviso “finalmente piove!” ... qui non commento.
• quelli che scrivono che per aiutare l’Amazzonia non bisogna mangiare la carne.

Potrei scrivere tantissime altre sciocchezze che mi fanno rodere il fegato, ma mi fermo qui. Cosa davvero potremmo fare di concreto? Condividere un post serve a poco, questo lo sappiamo. La frase un click salverà il mondo è falsa. Occorre informarsi e capire. Essere consapevoli è il primo passo. Quando ognuno di noi sarà mediamente consapevole del suo posto sulla terra allora il mondo sarà diverso. Io non ho la ricetta per essere consapevole, però so che la spazzatura è un problema e faccio in modo di metterla nel posto giusto. Ogni singolo momento della mia vita. Sembrerà poco, ma quanti si lamentano della spazzatura in spiaggia, magari la fotografano e poi se ne vanno? Io la raccolgo, non si sa mai, non vorrei mangiarla domani perché l’ho lasciata lì. Un piccolo gesto per me, un grande gesto per l’umanità. I piccoli gesti giusti sono silenziosi, non godono della grande audience del web. 
Per ora godiamoci gli animali coccolosi condivisi con sotto scritto Pray for Amazon (magari qualcuno capisce che c’è una svendita di peluche su Amazon).

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