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E siamo a tre

Oggi l’ho dedicata allo studio.
Stamattina non stavo bene. Mal di testa, mal di pancia, niente corona virus, solo problemi femminili, anche se in Liguria penso abbiamo qualcosa come 14 casi, ma lo ammetto ho smesso di guardare la tv e di aprire Facebook e sto molto meglio con l’ansia che mi aveva preso nei giorni scorsi.
Visto che non stavo bene ho studiato inglese. Come piace a me ovviamente. Ho guardato diverse puntate di The Last Kingdom, serie su Netflix che mi ha abbastanza preso. La trama storica è molto vicina a Vikings solo che è vista dalla parte dei Sassoni, Kingston Alfred  è così diverso, preferisco quello di Vikings. Però Uhtred? Quanto mi piace... bello l’attore, non quanto Ragnar di Vikings, ma bello, ma mi piace il conflitto che fu anche di Ragnar tra Cristiano e Pagano. 
I secoli VIII/XI sono i più affascinanti della storia, sono i miei secoli, quelli che più adoro. I secoli della mia tesi. Mentre leggevo i documenti mi immaginavo quei secoli che per me non sono mai stati bui e vederli ora in queste serie mi piace un sacco.
Alle 16 invece ho partecipato ad un webinair sulla didattica a distanza, interessantissimo e utilissimo. Qualche sciocchino chiede il telelavoro per gli insegnanti subito, ma non sa neanche di cosa sta parlando, non è una cosa che si può improvvisare oggi per domani con cose raffazzonate. La didattica è una cosa seria per professionisti. Sicuramente dobbiamo pensare che non possiamo più insegnare come una volta, bisogna metterci su un piano diverso, il telefonino dei ragazzi non è un nostro nemico ma un alleato. Il telefono è sempre con loro, a quanto pare l’edificio scolastico no. Quindi non dobbiamo fare la guerra al telefono ma renderlo nostro alleato. Questo non accade tra oggi e domani, ma bisogna pensare a come includerlo e non come escluderlo. 
Più che dare risposte hanno fatto proposte. L’insegnante che già era interattivo è andato avanti anche durante la chiusura, come mi è capitato in alcune classi dove avevo impostato il lavoro, in altre appena sarò in presenza farò in modo da impostare il lavoro su due canali, in presenza e in “assenza”. Sto pensando molto, sto rivedendo il mio metodo. Uso il tempo libero per formarmi.
Mi sono anche iscritta ad un corso dell’Universitá di Urbino, proprio per testare le attività a distanza. Sto facendo troppo, lo so. Però quando sono in moto sono un vulcano. Ho sempre amato studiare e avrei voluto passare la vita a farlo, per questo sarei voluta rimanere all’università, per studiare, per ricercare. Ho fame di sapere.
Il corona virus mi ha dato anche questo:tempo di studiare. Sono rilassata, non ci sono le bambine da portare avanti e indietro nelle palestre, la casa è piena di cibo e non devo uscire a comprarne, situazione perfetta.
Però alle bambine la scuola manca. 
Più la scuola della palestra. 
L’estate c’è il mare, le vacanze, il caldo. L’inverno è fatto per la scuola, saranno secchione, però a loro manca.

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