Passa ai contenuti principali

Philip Roth



E’ lo scrittore vivente più venerato dalla critica mondiale, l’eterno candidato a un Nobel che però, almeno sinora, non ha mai vinto. Philip Roth, nato a Newark, New Jersey , il 19 marzo 1933, figlio di piccoli borghesi ebrei rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce.


La scrittura di Roth si può duvidere in due grandi periodi. Il primo periodo è il periodo del figlio, della ribellione e della disobbedienza, con una forte componente adolescenziale e giovanile. Roth si ribella ai genitori, alla tradizione ebraica, all'autorità, alla società e al mondo in cui vive. E' una ribellione sessuale (Roth è tra le altre cose anche un grande scrittore di sesso) contro l'ipocrisia, il conformismo, l'educazione perbenistica. Questa parte di scrittura del figlio comprende i primi romanzi, da Goodbye, Columbus a Lamento di Portnoy fino alla Trilogia di Zuckerman. In questa fase Roth è anche uno scrittore molto comico, satirico e irriverente. Non bisogna mai fare l'errore di non pensare che un grandissimo scrittore non debba e non possa anche far ridere, oltre a far piangere e far pensare. Questo periodo finisce con un romanzo "nudo", che non ha ornamenti, arredamenti, maschere, vestiti. Si tratta di Patrimonio. In questo libro Roth si presenta come l'essenza di se stesso. E' l'essenza di un dolore. Patrimonio racconta la morte del padre. Con questa storia, dal dolore quasi insopportabile e dalla bellezza straziante, Roth si congeda da se stesso figlio e diventa il secondo Roth, quello vero.

A un'età in cui la maggior parte dei romanzieri rallenta la sua attività, lui ha conosciuto una seconda giovinezza e ha scritto alcuni dei suoi libri migliori: Il teatro di Sabbath, Pastorale americana, La macchia umana e Il complotto contro l'America.

Ne Il teatro di Sabbath, Roth, che non ha avuto figli, diventa padre, e racconta l'America dalla parte dei padri. I narratori sono personaggi molto saggi, molto onesti e leali. Vedono il disastro del mondo, il dolore, gli errori e il male. In questa trasformazione da figlio a padre c'è una trasformazione tecnica molto importante: Roth, che era il narratore, la voce narrante, diventa l'ascoltatore. Attraverso Zuckerman, il suo alter ego, diventa una persona che ascolta il racconto di un'altra."



A 70 anni inoltrati sforna in continuazione (anche se più brevi), praticamente uno all'anno.
Roth dice di aver preso la decisione di smettere di scrivere nel 2010, pochi mesi dopo aver terminato Nemesi, un romanzo su un'epidemia di poliomielite nel 1944 nella sua città natale, Newark. "Non ho detto nulla perché volevo essere sicuro che fosse vero", ha detto. "Ho pensato: "Aspetta un secondo, non metterti ad annunciare che ti ritiri per poi tornare sui tuoi passi". Non sono Frank Sinatra. Perciò non ho detto niente a nessuno, giusto per vedere se era proprio così ". E infatti nel 2013 esce "I FAtti. Autobiografia di un romanziere". Philip Roth invia una lettera a Nathan Zuckerman - protagonista di molti suoi libri e alter-ego per eccellenza - chiedendogli se valga la pena pubblicare il testo che gli allega. Sono pagine autobiografiche che Roth ha scritto a seguito di una crisi emotiva ed esistenziale che lo ha condotto a un ripensamento tanto della sua letteratura, quanto della sua vita.
L'autore si concentra su cinque snodi del suo percorso esistenziale: l'infanzia protetta e circondata dall'affetto dei genitori negli anni Trenta e Quaranta, l'educazione alla vita americana durante gli anni universitari, il tormentato rapporto con la persona piú arrabbiata del mondo («la ragazza dei miei sogni»), lo scontro con l'establishment ebraico seguito alla pubblicazione di Goodbye, Columbus, fino alla scoperta, negli scatenati anni Sessanta, del lato piú folle del suo talento che lo porterà a quel capolavoro che è Il lamento di Portnoy. I fatti è l'autobiografia non convenzionale di uno scrittore non convenzionale.




Philip Roth per principianti: 3 libri da leggere per conoscerlo

"1. Il Lamento di Portnoy: il suo primo, enorme successo. Il primo libro in cui Roth inizia il suo gioco di autobiografia e finzione, e da cui bisogna assolutamente iniziare per conoscere questo autore.

2. Patrimonio: il libro che segna il passaggio di scrittura dal primo al secondo Roth. Una storia dolorosissima, quella della morte del padre, attraverso la quale Roth si congeda da se stesso figlio e diventa il Roth maturo di pastorale americana.

3. La macchia umana: la storia di un professore che viene accusato di razzismo secondo le norme del "politicamente corretto". Un libro fondamentale, per conoscere Roth e il significato che attribuisce all'esistenza umana."



Fonti: http://www.inmondadori.it/13/03/philip-roth-antonio-dorrico/

www.einaudi.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Criseide

Crise chiede ad Agamennone di liberare sua figlia Criseide in cambio di ricchi doni, scena dipinta su un Cratere a figure rosse custodito al MARTA di Taranto. Criseide è una giovane fanciulla, bella e delicata, che il brutto e guerrafondaio Agamennone vuole per sé come bottino di guerra, incurante che il padre di lei è sacerdote di Apollo. Con Apollo non si scherza, e il dio adirato infligge una pestilenza agli Achei. Achille quando lo scopre si adira e si scaglia contro Agamenonne.

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Riposa in pace

All’inizio della pandemia avevo messo in conto di perdere qualche affetto, sicuramente fra i più anziani della famiglia, perché sapevo che comunque non saremmo riusciti a proteggere tutti. Ci siamo protetti dal COVID, ma ci siamo spesso dimenticati di controllare il resto, così lo Zio, il portiere, è volato via. In questi giorni non ho trovato le parole, se non il silenzio. In famiglia a volte i rapporti sono complessi e non sempre così capisce, si capiscono i rapporti fino in fondo, ci si morde la lingua, non si parla e si va avanti. Ho i suoi occhi azzurri davanti, liquidi. Le ultime parole che mi ha detto qualche tempo fa mi rimbombano nella testa, parole quasi oracolari, visto che sono le ultime che ci siamo scambiati. Come il solito frugo nella testa e trovo solo vuoto, nessun ricordo, se non quella chiacchierata quel giorno, le sue parole le ricordo nitide, tutto il resto non riesco proprio a recuperarlo in questo momento. «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» E...

mai nulla di più vero fu scritto...

Resumé by Dorothy Parker  Razors pain you; Rivers are damp; Acids stain you; And drugs cause cramp. Guns aren’t lawful; Nooses give; Gas smells awful; You might as well live. I rasoi fanno male, i fiumi sono freddi, l'acido lascia tracce, le droghe danno i crampi, le pistole sono illegali, i cappi cedono, il gas è nauseabondo….. Tanto vale vivere  mai nessuna poesia incarnò meglio il mio male di vivere. Mai parole calzano meglio il mio stato d'animo. Non aggiungo altro.

Chick lit

Sono per antonomasia una classificatrice. Divido tutto in categorie, sottocategorie ecc. però spesso mi perdo le classificazioni in campo letterario.  La mia passione sono i romanzi Young Adult, ma anche New Adult, anche se spesso perdo il confine fra una categoria e l'altra. Pensavo che quello che non rientra in questo si potesse definire Romance o in italiano romanzo rosa, ma detto così non fa figo e soprattutto la mente rimanda agli Harmony, mentre a volte un romanzo seppur rosa può essere un buon libro. Invece oggi cosa scopro? Scopro che alcuni Romance possono essere definiti anche Chick lit. Chick cosa?   Il romanzo Chick lit pur presentando alcuni elementi in comune con il tradizionale romanzo rosa, tende a essere umoristico e post-femminista nella sua rappresentazione della vita e dei rapporti sentimentali. Le protagoniste sono di solito donne dinamiche, alla moda, fra i venti e i quarant'anni, che vivono in grandi città (per esempio Londra o Ma...

Eric Hansen, In Viaggio con Mohammed

Sono sempre rimasta affascinata dalla letteratura di viaggio e al tempo stesso me ne sono sempre tenuta lontano, sono libri pericolosi per una come me che desidera ardentemente di viaggiare ogni giorno. Ho trovato questo libro alla mia bancarella dell'usato di fiducia e non ho saputo resistere, il sottotitolo "nello Yemen e nel Mar Rosso" mi ha fatto sognare. Ho dovuto leggere questo libro immediatamente. Il libro racconta tre distinti viaggi nello Yemen da parte dell'autore. Tre viaggi avventurosi in mezzo alle persone e alle usanze. Mi sono veramente immersa nella cultura Yemenita e ho scoperto moltissime cose. Questo libro è stato scritto negli anni 80, narra di un mondo profondamente diverso, un mondo diviso in blocchi: Usa e Russia. Non c'è ancora traccia del mondo attuale, delle guerre che insanguinano ormai da 20 anni quella parte del mondo e non c'è nemmeno traccia del pregiudizio verso la religione islamica che noi occidentali nutriamo almeno ...

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Memorie di Adriano

Finalmente l'ho finito. Mi ero data 24 ore, in realtà ne bastava 1. Non credo che mi darò ad altre letture pesanti. O almeno ho da finire certi libri della Stein e di Fitzgerald ma fino a settebre non voglio ammorbarmi con nulla di pesante e cervellotico. Basta. Ora lasciatemi i miei vampiri, le mie storie d'amore...

La Necropoli di Tarquinia

 Oggi abbiamo visitato la Necropoli di Montirozzi dove si trova la famosissima tomba estrusiva detta dei Leopardi. Era una vita intera che volevo visitarla e oggi ci sono riuscita. Non posso descrivere la mia emozione. Ieri sera non riuscivo a prendere sonno. Al solo pensiero di recarmi in una necropoli etrusca stavo male, la sindrome di Stendhal si faceva sentire solo al pensiero di trovarmi lì. Le tombe dipinte sono la mia passione. Fra tutte le cose che ci sono nell’arte, il culto dei morti è la cosa che mi affascina di più in ogni civiltà. Poi che dire degli Etruschi? Un popolo che da sempre ammiro a cui dedico sempre larga parte del mio programma, forse anche troppo, sottraendolo ai Greci.  Oggi poi quando mi sono trovata di fronte a queste pitture mi è mancato davvero il fiato. Quanta bellezza sopravvissuta al tempo.  La tomba dei Leopardi è sicuramente la più bella, ma anche le altre... tutte bellissime.  Vittoria venerdì prossimo avrà la verifica sul...