Avevo comprato questo libro nel 2005 quando dovevo dare un'esame sull'arte preistorica all'università, solo che non ero mai riuscita a leggerlo, chissà per quale motivo. Così, ben 10 anni dopo, mi ha allietato il pomeriggio.
Avendo letto già Desmond Morris e altri testi di antropologia, in questo non ho trovato niente di nuovo, tranne una ipotesi ancora più forte della "transizione anfibia" dell'uomo. Ed è una tesi che mi affascina tantissimo. Visto che non abbiamo ben chiara l'evoluzione dell'uomo e abbiamo diversi buchi da riempire, molti tendono a riempire il buco evolutivo della perdita dei peli con una fase anfibia, dove la scimmia-uomo diventa nuotatrice e si nutre di molluschi.
Io sento questo richiamo ancestrale dell'acqua e mi piace poterla giustificare in questo modo.
Mi piacciono le letture antropologiche, e questo non sarà davvero l'ultimo!
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