In questi due giorni ho pensato a cosa ha causato l'attacco. Parlandone con tutti ho scoperto che l'evento scatenante è stato al parco con le bambine. Per un attimo ho lasciato Rachele con le altre bambine sola a gicare per portare Vittoria al bagno. In quel momento avevo paura che le siccedesse qualcosa mentre io non c'ero. Magari cadere dallo scivolo. Troppo alto per lei. Poi Vittoria e le sue amiche si sono messe a giocare sul limitare di una scarpata... dove poteva cadere. Mio marito è caduto. Mia nonna, la mia amata nonna, è morta in seguito ad una caduta. Cadere, morire, perdere. Perdere, morire, cadere. È questo quello che più mi angoscia. Cadere. Questo ha scatenato tutto.... o almeno io l'ho capita così. Anche perché nei giorni scorsi ho sognato la nonna... proprio dopo il dottore... ho sognato che stvamo nel lettone come facevamo prima che morisse. Lei a destra il nonno a sinistra e io al centro. E io stavo bene. Ero felice. Avevo tutto. Avevo la nonna e il nonno. Perdere. Morire. Cadere. Questo è ciò che non fa respirare. È questo che mi annega in un mare che non c'è o se volete che si chiama solitudine.
**** sull'altro blog, proprio prima di sentirmi male avevo ricordato la morte di una mia amica quando aveva solo dieci anni anche lei CADUTA dal ponte. Cadere, perdere, morire. Cadere, morire,perdere. è questo che mi perseguita.
Diventare mamma porta con se gioie e paure, tante paure. Un giorno ne parlai con un'amica psicoterapeuta e lei mi disse che quando si ama tanto e' normale e non i possiamo far molto, se non esserne consapevoli e non lasciarsi sopraffare. Ma e' dura quando si tratta dei propri figli. Ci provo sempre cercando di non essere ansiosa e dare alle paure il giusto peso e valore, ma sempre con occhio vigile. Ti abbraccio.
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