Ogni tanto nella vita devi schiacciare il tasto reset.
Complimenti a chi ci riesce entro le mura di casa propria. A me, invece, occorre acqua per premere il reset. Credevo che dovesse essere per forza acqua del mar rosso o dell'oceano indiano, ma ho scoperto che basta una fonte sacra vecchia di 2000 anni per rimettermi in carreggiata.
Così ho schiacciato il tasto reset fino quasi a dimenticarmi chi sono. Esattamente come se mi trovassi agli antipodi.
Ah a saperlo prima...
Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...
Commenti
Posta un commento