Non vi nascondo che ho fatto una fatica enorme.
Ora che l'ho finito mi rendo conto che almeno un po', mi è piaciuto, ma a tratti.
Mi ha aiutato a comprendere un altro po' la Parigi degli Americani, ma non di quelli coi soldi in tasca sia chiaro, ma di quelli squattrinati.
Una vera trama non c'è, è un flusso di coscienza e per me i flussi di coscienza sono affascinanti ma al tempo stesso molto faticosi da comprendere se leggo prima di dormire dopo giornate faticose. Alcuni episodi mi hanno infastidita, troppo espliciti davvero, le scene di sesso sono abbondanti ed esplicite, non a caso è stato proibito per molto tempo.
Però mi rendo conto solo adesso, tre giorni dopo averlo finito, che è un gran libro, che merita veramente, per il linguaggio, la prosa, ma soprattutto l'intreccio. Il testo fluttua fra episodi distanti nel tempo, altri più vicini, in modo elegante, nemmeno ti accorgi che si sta parlando d'altro.
Sicuramente è una lettura impegnativa, bisogna esserne veramente convinti prima di iniziare.
Romanzo in prima persona, o meglio vera e propria autobiografia con il ritmo narrativo di un romanzo, l'opera racconta, con linguaggio fluidamente realistico, la vita e le imprese dell'autore e dei suoi amici, aspiranti artisti, nei quartieri poveri della Parigi degli anni '30. Una storia piena di alberghi modesti, di stanze infestate dalle cimici, di risse e di sbornie ricorrenti, di emigrati, di truffe e di postriboli, ma soprattutto un'avventura umana di straordinario spessore, un simbolico viaggio lontano da tutte le convenzioni, alla scoperta della propria identità. Apparso nel 1934 a Parigi, il libro conquistò subito notorietà più per i suoi presunti contenuti pornografici che per il suo straordinario e innovativo valore letterario.
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