Premetto che non sono un'appassionata di Cinema, e devo dire che ne capisco anche meno di niente, solo cheora mi è presa questa scimmia di leggere il libro e vedere il film.
Ieri ho trovato finalmente il tempo per vedere questo film, dopo aver letto il libro, e devo dire che il film mi ha deluso tantissimo. Non mi piaciuto per niente.
Ha snaturato la bellezza e la poesia del libro, e se vogliamo lo ha anche banalizzato.
Il film è un indiscusso capolavoro, tant'è che ha avuto riconoscimenti internazionali come l'orso d'oro e l'oscar come miglior film straniero, ciò non toglie che il passaggio tra il libro e i film sia a mio modesto avviso penoso. Il film presenta una patetica storia di amore non corrisposto sulla scena della Shoah. Anzi la Shoah è la grande protagonista. Negli anni 70 non se ne parlava molto, quindi credo che il successo del film sia dovuto anche a questo. Solo che Bassani lascia il tutto in un sottofondo di detto - non detto che è inquietante, ancora più inquietante di scene palesi. Ne fa cenno solo all'inizio e alla fine, con poche scarne parole. Qui e là accenna qualcosa, ma mai in maniera eclatante e in tono accusatorio. Eppure l'immagine che suscita con le sue parole di Micol che passa dal camino mi ha perseguitato per giorni interi e mi ha angosciata davvero.
La stessa forza evocativa della parola nel film manca. Tutto è palesato.
Si perde del tutto la metafora del giardino che nel libro è la chiave di lettura. Il giardino salvifico, il giardino che nasconde, il giardino che protegge... tutto mi è apparso banalizzato.
Si da enfasi ai sentimenti non corrisposti di Giorgio e basta.
Ecco perché non mi piace questo film.
E non è un caso che De Sica e Bassani entrarono in conflitto durante la stesura della sceneggiatura. Anche senza saperlo si nota subito.
A me piace la letteratura, non il cinema, per questo nessun film sarà all'altezza del libro, per me. Ed i libri evocativi e poetici come questo hanno solo da perdere nella trasposizione cinematografica.
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