Tutti gli assennati sanno che ci sono altissime probabilità di pianeti simili alla terra, sia nella nostra galassia, ma anche nelle altre galassie che formano il nostro universo.
Da sempre cerchiamo una sorta di pianeta gemello, un po' per curiosità di trovare finalmente gli alieni, un po' per trasferirci in massa e colonizzare l'intero universo, dopo aver colonizzato tutto il nostro mondo.
Da sempre la letteratura di fantascienza non ha fatto altro che immaginare questi possibili scenari. Il ciclo che amo di più in questo senso è quello delle Fondazioni di Isaac Asimov. Alla fine si era popolata tutta la galassia e non si aveva nemmeno più il ricordo del pianete da dove l'uomo veniva, la Terra appunto. Asimov sapeva vere lontano, e chissà se in un futuro (per ora ancora molto lontano, Keple 452B è lontano 1400 anni luce dalla terra) molto lontano davvero l'uomo potrà spostarsi su altri pianeti. Per ora ci basta sapere che ci sono alcuni pianeti che potrebbero sostituire il nostro, il problema resta ancora uno, come arrivarci.
1400 anni luce sono uno spazio immenso. Occorrono 1400 anni alla velocità della luce per raggiungere questo pianeta, una distanza inimmaginabile per un uomo. Non saprei nemmeno quanto tempo realmente occorrerebbe oggi con i mezzi in nostro possesso per raggiungerlo. Ci vorrebbe una specie di nuova Arca, con molti uomini e donne, con moltissime provviste e risorse, con tutto il nostro sapere stipato in file, per poterlo raggiungere. Un'impresa davvero impensabile, immagino almeno 50 generazioni di uomini che si alternano alla guida di quest'arca per raggiungere la nuova terra, un'impresa più che biblica, senza ritorno. 50 generazioni di uomini che si alternano senza mai vedere la luce del sole, senza mai respirare aria. Senza poi contare il rischio di ammutinamento e di sovraffollamento!
No, questa è una soluzione infattibile!
Anche se Asimov in qualche modo aveva popolato l'intera Galassia, e anche altre.
In fondo sapere che la Terra ha una sorella non ci cambia la vita, sono quelle cose che infondo sappiamo, ma che non sappiamo cosa farcene, finché non esisterà il modo e il metodo di esplorare lo spazio come esplorato il mondo i grandi naviganti come Cristoforo Colombo e tutti gli altri.
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