Passa ai contenuti principali

I libri che non abbiamo letto

Adoro le classifiche. Mi piacciono quelle liste dove vengono consigliati i 100 libri da leggere prima di morire e simili da dove di solito traggo qualche spunto quando non so più cosa leggere, ma ieri ho trovata una favolosa, ovvero i libri che non abbiamo mai letto ma ci vantiamo di averlo fatto.

Io non so cosa spinga certa gente a mentire su questo argomento.
La lettura è puro piacere e ognuno legge ciò che preferisce. Io non mi vergogno assolutamente ad affermare di non aver mai letto I Promessi Sposi per intero ad esempio e non vedo cosa ci sia di gratificante nel mentire dicendo di aver letto Guerra e Pace.
Comunque secondo questo articolo i libri che tutti dicono di aver letto ma non lo hanno mai fatto in realtà, sono quelli di George Orwell.

Molti si vantano di aver letto 1984 ma non lo hanno in realtà mai fatto. Anzi l'articolo si chiude dicendo di far attenzione a coloro che si vantano di aver letto tutto Orwell, perchè in realtà mentono. Bene io ho letto quasi tutto di Orwell e non sto mentendo. Orwell è uno dei miei scrittori preferiti e ho cercato ogni suo libro e li ho letti tutti. Ovvero ad essere veramente sincera i romanzi li ho letti tutti e su questo non ho dubbi, mentre invece non ho ancora letto tutti i saggi, ma i saggi sono sempre così noiosi da leggere!

Comunque ci sono tanti  libri che non ho mai letto e non mi vergogno di non averlo fatto, ho una vita davanti e prima o poi avrò modo di farlo. Certo è che  non è mai arrivato il tempo della letteratura Russa. Ho cercato di leggere Gogol e poi anche Toltsoj... ma proprio non ci riesco. Anzi nutro una certa apatia e antipatia per tutta la letteratura russa, tedesca e del nord europa. Chissà poi perchè. Un altro che non riesco davvero a leggere è Tolkien... ho lasciato lì il signore degli anelli e lo hobbit giace abbandonato sul comodino. Non fa per me. E poi chissà perchè.

Comunque leggere non è motivo di vanto. Per me è come mangiare. Con il cibo sostengo il corpo e con i libri la mente.

Commenti

Post popolari in questo blog

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Hayez, Il Bacio

Oggi mi trovo ad aggiungere alla mia web gallery l'archetipo di tutti i Baci moderni, quello di Francesco Hayez, dipinto nel 1859. LA versione originale è la tela di mezzo. Mentre la prima e la terza furono dipinte dallo stesso Hayez sull'onda del successo della prima tela cambiando i colori per omaggiate meglio la nascente Italia, i colori delle vesti richiamano chiaramente i colori del vessillo Italiano, abbiamo verde rosso e bianco in grande evidenza proprio per sottolineare la portata patriottica del dipinto.  La prima tela celebra la Francia e l'aiuto che Napoleone III diede nelle guerre d'indipendenza, Infatti l'azzurro della veste di lei, il bianco dello sbuffo e il rosso delle calze di lui sono un chiaro riferimento alla bandiera francese, anche se il tema del dipinto è dedicato tutto alla nuova Italia che si sta facendo, ai giovani che credono in lei. Infatti il giovane sta salutando la sua bella pronto ad arruolarsi per la patria, su questa...

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Come è cambiato il fabbisogno di scarpe in trent'anni ma i piedi rimangono due

Quando ero piccola ricordo che avevo solo un paio di scarpe per l'estate: i santalini con gli occhietti e poi un paio di scarpe per l'inverno che di solito erano un paio di scarpe di vernice come queste Basta. Forse avevo un paio di stivali di gomma per la pioggia e basta. Forse a casa della mamma avevo un paio di superga, ma se ero a casa della nonna erano bandite, ho foto in cui ho la tuta e le scarpe di vernice, al solo pensiero mi vergogno. Oggi le mie figlie in barba al consumismo hanno scarpe per ogni occasione e ogni stagione. Partiamo dalla primavera? Scarpa da Ginnastica in tela, scarpa aperta per la gonna, in genere ballerina ma con stringa, scarpa da ginnastica tecnica leggera per camminare, ciabatta che non si sa mai. Estate: Sandalo, almeno due tipi di ciabatta (infradito e no) Scarpa da bosco alta. Autunno: Scarpa da pioggia, scarpa chiusa elegante, stivale, scarpa da ginnastica. Inverno: ci sono i saldi non vuoi implementare il parco scarpe con Stivali, scar...

Eccomi!

  Sono mesi che non scrivo niente e mi manca dannatamente.  Ho cercato di trovare altri modi per la mia scrittura ma niente è come il mio blog. Sono boomer e questo posto mi piace dannatamente. Questi mesi sono stati un sentiero in salita, un sentiero con un sacco di ostacoli, un sentiero dove spesso mancavano le indicazioni. Un sentiero spesso intriso di nebbia dove ho faticato non poco a trovare la via.   Ho iniziato mille cose e non ne ho concluse molte. Vado avanti ma senza una meta. Ho bisogno di rimettere, ancora una volta , me stessa al centro. Oggi ho iniziato il libro del principe Henry, mi ha colpito il modo di dire The heir and The spare, e quanto lui odia essere spare. Io avrei voluto una vita da spare, invece no, mi è toccata una vita da indesiderata, perché è questo che sono sempre stata. Spesso questa mia condizione salta fuori e mi crea disagio e disorientamento e mi abbatte. Ogni giorno combatto contro questa ombra nera. Ultimamente la mia vita è cambiata...

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch...

La Madonna Bianca di Portovenere

Come Ogni anno il 17 Agosto si festeggia la Madonna Bianca di Portovenere, festa a cui non manco quasi mai e di cui ho già scritto qui . Lunedì sera c'era moltissima gente, tutti ad ammirare Portovenere illuminata dalle mille fiaccole accese per la festività. MA in cosa consiste questa festa che fa accorre a Portovenere tantissima gente? Durante la giornata hanno luogo molte cerimonie liturgiche presso la Chiesa di San Lorenzo, dove la pergamena raffigurante la Madonna è custodita, al scender della sera il paese viene invaso da luci e canti devozionali mentre l'arca con cui viene trasportata l'immagine miracolosa attraversa le vie del borgo facendo tappa nella piazza ai piedi della Chiesa di San Pietro illuminata a fiaccole romane per l'occasione.

Il colore Viola, Alice Walker

Violentata dall'uomo che credeva essere suo padre, privata dei due figli, sposata a un uomo che odia, Celie, una giovane donna di colore, viene separata anche dall'amata sorella Nattie, che finirà missionaria in Africa. Per trent'anni Nettie scriverà a Celie lettere che questa non riceverà mai, mentre Celie, oppressa dalla vergogna della sua condizione, riesce a scrivere solo a Dio. Sarà l'amante del marito, una affascinante cantante di blues, a cambiare il colore della sua vita, insegnandole a ridere, giocare, amare. Con Il colore Viola di Alice Walker continua il mio viaggio nella letteratura Americana e naturalmente nei 100 libri consigliati da Fernanda Pivano. Mi si è aperto per sbaglio sul Kobo e non ho potuto fare a meno di leggerlo. Un segno del destino, mi sono detta. Le prime pagine sono difficilissime da leggere, il linguaggio è duro, quasi sgrammaticato, infantile. Chi parla è Celie, una bambina nera del primo 900 immagino, violentata ripetutamen...

Cosa non dovete dire ad un lettore

Parole a colori ha pubblicato un post dove si parla delle cose da non dire mai ad un lettore, segue poi un mio personale commento oppure una risposta a tono: 1. Io non leggo . Amen, non sai quello che ti perdi. A parte questo, c'è da esserne orgogliosi? Mah... 2. Dove trovi tutto questo tempo libero per leggere? Non so voi, ma io non mi rimbambisco davanti alla tv. La sera mi metto a letto e leggo. Meglio un buon libro che un reality. E me ne vanto di questa mia scelta. 3. Non hai cose più importanti da fare? No. Per me leggere è importante. Tante altre cose passano in secondo piano 4. Stai leggendo ***? Che tristezza quando *** muore. Sapere la trama in anticipo non mi distrugge più di tanto il piacere della lettura, quindi se uno mi svela il libro non mi nuoce più di tanto. A me piace parlare di libri! 5. Stai leggendo di nuovo? E qui aggiungerei anche "ma quanto leggi!", questo si mi da davvero fastidio. Io leggo quanto mi pare! Anche solo per isolarmi...

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...