Nato a Detroit, nel Michigan, l'8 marzo 1960 da padre statunitense figlio di immigrati greci e da madre statunitense di origini inglesi ed irlandesi, frequenta la privata University Liggett School a Grosse Pointe Woods, in Michigan, laureandosi poi alla Brown University nel 1983.
Ottenne un master universitario in scrittura creativa presso la Stanford University. Nel 1986 ricevette l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences "Nicholl Fellowship" per la storia Here Comes Wiston, Full of the Holy Spirit.
Nel 1986 si è definitivamente trasferito a New York, dove ha iniziato a pubblicare racconti sulle più importanti riviste letterarie (The New Yorker, The Paris Review, The Yale Review, Granta).
Prolificissimo di racconti, Jeffrey è il classico artigiano della parola, alla scrivania dalle 9 alle 5, che non ama fare sensazione della propria vita privata: si potrebbe quasi pensare che sia per paura di non muovere il delicatissimo ago della bilancia a causa di eventi di non fiction, da non sommare assolutamente ai temi narrativi pregni e peculiari, sviscerati sin nei più scuri meandri nelle sue pagine fittizie.
Il suo primo romanzo Le vergini suicide, pubblicato nel 1993, ottenne un successo internazionale in seguito all'adattamento cinematografico del 1999 realizzato da Sofia Coppola.
Tenero, avvolgente e bizzarro, Le vergini suicide è la storia di un'ossessione amorosa in cui si fondono memoria e immaginazione, sesso e nostalgia. A raccontarla è una voce "collettiva" formata da un gruppo di ragazzi. La loro ossessione? Le cinque sorelle Lisbon, per sempre fissate nella loro bellezza adolescenziale, che nel volgere di un anno si sono tutte tolte la vita. A vent'anni di distanza cercano ancora di penetrarne il mistero in frammenti di ricordi, indizi sopravvissuti al tempo, diari, vestiti, elementi di un feticismo mai placato. Erano cresciuti insieme, rapiti e spaventati dai rituali di quelle giovani donne che rappresentavano un unico oggetto di desiderio, l'essenza di una misteriosa femminilità. Ora, da adulti, se ne sentono i custodi, nella consapevolezza che la loro vita è irrimediabilmente divisa tra un prima e un dopo. Ed è qui che il racconto di Eugenides assume i contorni del mito, fantasia d'innocenza tanto più desiderabile nell'attimo in cui non può essere resuscitata.
Il suo romanzo Middlesex (2002) ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa 2003.
Calliope Stephanides, detta Callie e poi Cal, è una bambina come le altre, o così crede, ma un giorno scopre che nel suo Dna si nasconde un gene misterioso che attraversa come una colpa tre generazioni della sua famiglia e ora si manifesta in lei. Callie è colpita da un'"eccentricità biologica" che fa di lei un raro ermafrodito. E da qui ha inizio la sua odissea.
Un viaggio travagliato nel cuore di un passato che nasconde i segreti del suo destino. Tra furbi imprenditori e ciarlatani, tra sagge donne di casa e improbabili leader religiosi, in un vorticoso alternarsi di matrimoni, nascite e scandali.
Dalla Turchia del crollo dell'Impero Ottomano all'America del proibizionismo, dai conflitti razziali alla controcultura, dal Vietnam al Watergate, Jeffrey Eugenides ci restituisce un mondo scintillante e drammatico in cui il senso del destino e l'eredità familiare si mescolano e si oppongono alla volontà di essere artefici di se stessi, di dar voce ai propri desideri, alla propria sessualità, ai propri sentimenti.
Nell'autunno 2007 ha ottenuto la cattedra di scrittura creativa presso l'Università di Princeton.
Il suo terzo Romanzo La trama del matrimonio è stato finalista al National Book Critics Circle Award e selezionato come uno dei libri più importanti del 2011.
Madeleine Hanna era l'unica laureanda a non aver capito.
All'inizio degli anni Ottanta, mentre tutti attorno a lei leggono Roland Barthes e studiano lo strutturalismo («la prima cosa che profumava di rivoluzione»), Madeleine rimane felicemente attaccata a Jane Austen, George Eliot e Henry James. Ma ora, all'ultimo anno di università, si è iscritta al corso di semiotica. Folgorata dai Frammenti di un discorso amoroso, cede al fascino di Leonard Bankhead, un giovane dallo strano carisma che soffre di profonde crisi depressive, fino a convincersi di esserne davvero innamorata. Ma all'improvviso ricompare anche Mitchell Grammaticus, un vecchio amico ossessionato dall'idea che Madeleine sia la donna della sua vita. Nel corso di un anno, da quando si laureano e muovono i primi passi nel mondo, i tre ragazzi saranno costretti a rimettere in discussione tutto quello che hanno imparato sui libri, a rivedere le idee e gli ideali mediati dalla letteratura. Con conseguenze imprevedibili.
Quanto ho amato "Le vergini suicide" e quanto mi ha rapita "Middle sex"!
RispondiEliminaAdoro Eugenides!!!! L'ho scoperto un po' per caso, grazie ad una brava bibliotecaria che mi ha detto: perchè non provi questo libro? Eugenides ti travolgerà... ed è stato così!
Ora mi manca il suo ulitmo libro.
Bellissimo questo post che riassume tutti i suoi capolavori.
Grazie! Anche a me piace moltissimo e ho il suo ultimo libro tra quelli da leggere. Io l'ho scopetto da sola scuriosando tra gli scaffali, sono stata fortunata!
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