Tra un libro pesante e l'altro mi piace leggere i cosidetti "libri cuscinetto", libri frivoli, storie d'amore, che non mi fanno pensare a nulla e li dimentico nel momento esatto in cui li ho finiti. Libri che non mi lasciano niente, che non mi fanno pensare. Libri leggeri, libri d'amore.
Questo è perfetto nel suo genere:
Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore?
Di questo libro cosa mi avrà mai lasciata perplessa? Ma il titolo ovvio! Nel romanzo non appare lo zucchero e tantomeno la cannella. Semmai delle ciambelline glassate, anzi un titolo coerente sarebbe proprio stato amore e ciambelle glassate, ma avrebbe avuto lo stesso impatto? No non credo.
Dato che l'ho letto tutto sotto l'ombrellone appena sono tornata a casa ho cercato il titolo in originale, ed eccolo:
Questo è perfetto nel suo genere:
Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore?
Di questo libro cosa mi avrà mai lasciata perplessa? Ma il titolo ovvio! Nel romanzo non appare lo zucchero e tantomeno la cannella. Semmai delle ciambelline glassate, anzi un titolo coerente sarebbe proprio stato amore e ciambelle glassate, ma avrebbe avuto lo stesso impatto? No non credo.
Dato che l'ho letto tutto sotto l'ombrellone appena sono tornata a casa ho cercato il titolo in originale, ed eccolo:
Mi rendo conto che in Italiano suona malissimo forse Guida per ragazze: diventare casaliga. Capisco che commercialmente l'impatto sia disastroso, ma un titolo un attimo più aderente al contenuto? No, proprio no. Anche perchè diciaamocelo oggi chi vuol essere casalinga? Io proprio no. E mai avrei letto un libro su come diventarlo. Lungi da me.Ecco allora il nome esotico di Amore zucchero e cannella che attira frotte di lettrici con gli occhi a cuore! Ah il marketing.
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