Dopo aver letto M il figlio del secolo, ho sentito il bisogno di leggere qualcosa di D'Annunzio. Ho scelto Il Piacere e ne sono rimasta entusiasta. Aveva perfettamente ragione Eco quando diceva che il dovere, la scuola, uccide il piacere della lettura. La scuola uccide il piacere per Manzoni e soprattutto per D'Annunzio. In quest'epoca connotata da un linguaggio così arido, la prosa aulica e traboccante del D'Annunzio è un piacere. Le vibranti descrizioni di Roma, dei tramonti e delle opere d'arte sono qualcosa di emozionante. Tutti i Cristian Grey impallidiscono confronto ad Andrea Sperelli.
Bruciamo i libri di storia della letteraura che ci rendono invisi gli autori e torniamo ad amare i testi.
Mai avrei detto che un giorno avrei amato D'Annunzio, eppure dopo 27 anni quel giorno è arrivato. Ogni libro ha il suo momento, ogni momento ha il suo libro.
Questo libro mi ha dato una forza, una svolta in questo momento che non posso descrivere... solo un classico ha questa forza intrinseca, torniamo a leggere i classici.
I classici non devono far paura.
Bruciamo i libri di storia della letteraura che ci rendono invisi gli autori e torniamo ad amare i testi.
Mai avrei detto che un giorno avrei amato D'Annunzio, eppure dopo 27 anni quel giorno è arrivato. Ogni libro ha il suo momento, ogni momento ha il suo libro.
Questo libro mi ha dato una forza, una svolta in questo momento che non posso descrivere... solo un classico ha questa forza intrinseca, torniamo a leggere i classici.
I classici non devono far paura.
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