L’estate lascia il passo all’autunno e noi cambiamo scenario, dal mare passiamo alla montagna.
Dopo queste prime due settimane di scuola avevo incassato una quantità di stress molto alta e questo weekend alla fattoria mi serviva. Il tempo doveva essere pessimo, invece ci ha graziati, è ancora abbastanza caldo e quassù non ha piovuto come invece in città.
Ieri ci siamo fatti un bel giretto nel bosco, mentre oggi mi sono rilassata in casa. Le bambine fanno pasticci ed esperimenti, giocano e si divertono.
Il bosco è pieno di sorprese, non così abbondanti come i giorni scorsi, ma qualcosa si trova ancora. Però i funghi più belli da vedere sono quelli velenosi. Ieri erano così abbondanti che sembrava che qua è là sorgesse un villaggio dei puffi.
Questi boschi sono poco frequentati e c'è pace e Silenzio. Ieri mi sono seduta su di una pietra e mi sono messa ad ascoltare il vento fra gli alberi. Oggi tutto è incolto e abbandonato ma sono ancora ben chiari i segni del lavoro dell’uomo, quando la castagna era la salvezza di questi posti, la sua farina dava pane e polenta che sosteneva la popolazione. Quassù la fame non arrivava, nemmeno in tempo di guerra, il castagno ha sostenuto tutti. E oggi i terrazzamenti fatti per raccogliere le castagne in parte ci sono ancora, in parte sono spariti, ma hanno creato una serie di sentieri in cui è facile perdersi quando si lascia la via principale, ormai in disuso e ridotta ad un sentiero poco visibile.
In pochi anni, meno di cinquanta, la natura prende il sopravvento e cancella la presenza dell’uomo.
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