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Sostiene Pereira

Quando infilo una serie di libri che mi piacciono e mi entusiasmano uno dietro l'altro ho paura di scegliere e trovare un libro brutto. Avevo paura di leggere questo perchè avevo già letto tanti libri di TAbucchi e tutti mi erano piaciuti molto e avevo paura di trovare quello brutto, sapete che vivo nel preconcetto che anche un grande scrittore non possa scrive così tanti capolavori. Invece questo è un libro fantastico. 198 oagine, pochissime, io adoro i libri concisi ma che sanno comunicare tanto in poco spazio. Questo è uno di quelli. Corto, vibrante, bellissimo. Cosa devo dire? Leggetelo, non posso mica togliere l'emozione di un capolavoro? L'emozione dell'aria del Portogallo, e poi il dottor Pereira, un indeciso che rinasce, che decide di muoversi. Bellissimo.
I buoni libri arrivano sempre a parlarti nel momento giusto, quando ti senti un po' giù, arrivano e ti dicono che devi darti una smossa, che non puoi aspettare sempre che devi muoverti. Leggendo a volte trovo anche queste risposte che altrimenti non avrei. Per questo proprio non capisco come possa esistere una vita senza libri. Forse sono io che ho una vita interiore troppo sviluppata e attiva?

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