Passa ai contenuti principali

Ha vinto l'ITC

Quando ad agosto sono stata chiamata a scegliere il mio nuovo posto di lavoro ho fatto una scelta importante. Ho lasciato la scuola che amavo, ma con la dirigenza scomoda, per cambiare aria, per la scuola sotto casa.
Ho creduto fino in fondo che questa fosse la scelta giusta, ma mi sbagliavo.
Nei post precedenti avete sempre trovato IPSIA vs ITC, con i pregi di una o dell'altra scuola, oggi vi comunico che ha vinto l'ITC.
Questo è un periodo difficile per me, avrei bisogno di tempo per pensare o per non pensare, tempo per pianificare, tempo per rilassarmi e non l'ho. Vado a scuola correndo, arrivo un minuto prima della campanella... entro in sala professori e dico Buongiorno e nessuno risponde, nessuno ha mai una parola per me, nessuno mi chiede come sto, nessuno mi chiede delle bambine.
Può anche piacermi la materia che insegno, Storia della moda intendo, ma preferivo di gran lunga preparare itinerari e Viaggi, almeno non avevo bisogno di sforzarmi più di tanto.
Ora al wc invece di usare quel tempo inerte leggendo romanzi, leggo Grazia e altri giornali di moda per imparare cos'è uno spencer, un tubino e tutte quelle cose che ci son scritte sul libro.
Da quando sono tornata a scuola non ho più letto un libro, non ho neanche tempo di respirare in giornate faticose e nervose come queste.
Mi manca il bar Massimo, dove facevo colazione se mi svegliavo troppo tardi, mi manca correre nel sottopasso per prendere il treno...
Mi manca Prof. Mat. Soprattutto mi manca lei.
Voglio tornare ad essere l'ultima ruota del carro, quella scomoda, quella che non è all'altezza. Voglio i genitori fuori dalla porta, voglio che il dirigente mi controlli tutto, voglio lavorare in una scuola dove si insegnano le lingue, voglio parlare in Inglese con le lettrici.
Voglio prendere il caffè in sala professori, voglio parlare con le bidelle, voglio firmare cataste di circolari per sapere cosa succede a scuola.
Voglio tornare all'ITC, qui proprio non va.

Commenti

  1. fai bene ad inseguire ciò che ti piace..
    Senti, ti chiedo una cosa..perchè mi sei venuta in mente tu, unica che conosco e che mi può rispondere. Mia cognata vorrebbe intraprendere la via dell'insegnamento. Per quanto riguardo il pubblico più o meno ho un'idea di come funzioni, ma invece per il privato come si fa ad entrare tra i professori?
    Grazie e scusami se ho approfittato ma mi sembri piuttosto informata sull'argomento..:)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Questi giorni

 Questi giorni scorrono scanditi dalle poppate, dai pannolini e dai sonni di Livia. È una bambina tranquilla, che mangia e dorme, un po’ inquieta solo dalle 19 in poi, fin verso alle due. Chissà cosa avrà in questo lasso di tempo, non lo capiamo. Forse freddo, forse fame. È una bimba freddolosa, le piace stare calda, molto calda. Le giornate passano così un po’ noiose, in attesa di tutte quelle visite che dovremmo fare, che ci hanno promesso ma che a causa delle ferie di uno e dell’altro non si riesce ad organizzare. Il pediatra che l’ha vista alla nascita mi ha spaventata con un sacco di parole, per poi andarsene in ferie per un mese… a una neo-mamma, anche se per la terza volta, non si fa così… non si fa salire la preoccupazione per poi sparire. Sappiamo che ci hanno messo davanti al peggio e poi non sarà niente, però ogni tanto la preoccupazione prende il sopravvento e pure lo sgomento. Vacanze? Pensavo di poterle fare a settembre ma mi sa che rimanderò tutto al 2022.

Gli amanti, Magritte

Oggi ho scelto Gli Amanti di Magritte perché vorrei presentarvi nelle prossime settimane una serie di "baci". Inizio con questo perché oggi mi sento molto surrealista! :) Dell’opera esistono due versioni, entrambe datate 1928, la prima attualmente è conservata presso la National Gallery of Australia, mentre la seconda si trova al Moma di New York . Il quadro raffigura due amanti che si baciano appassionatamente, con le teste coperte da un panno bianco che impedisce loro di vedersi e comunicare, suscitando una certa inquietudine e angoscia. La scena è poi completata da uno sfondo fortemente contrastato di tonalità di blu e dalla cornice classicheggiante che riveste la rossa parete, riportando agli occhi i tempi antichi. I due lenzuoli sono resi con un abile uso dei chiaroscuri, che sembrano riecheggiare i virtuosismi del peplo di una scultura ellenistica, e sono fonte di luce dell’intera opera. Questi drappeggi che paiono leggeri e appena appoggiati sui volti dei du...

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

Il sapore della libertà

Dopo  due lunghissimi mesi siamo tornati a camminare. Indossate le nostre scarpe da trekking siamo andati alla scoperta dei sentieri cittadini. La città è cinta da colline e ci sono molte vite che portano sui colli e agilmente si può andare tra il verde direttamente  dal centro senza spostare la macchina. È così oggi abbiamo fatto 6 Km. Avevo promesso che non mi sarei mai più lamentata della distanza ne della fatica. Oggi non ho avuto tempo di lamentarmi, sono uscita con occhi nuovi e dovevo vedere ogni cosa, come se non l’avessi mai fatto. Quando ho rivisto il mare mi sono emozionata. Così immenso è splendido da mozzare il fiato. Quanto l’ho immaginato dalle mie finestre? Non lo so nemmeno io. Stasera sono finalmente stanca, ma di una stanchezza positiva. Spero di dormire bene, sono tante notti che non lo faccio più. Ci hanno dato libertà in questo primo Maggio in Liguria, ma non c’era poi così tanta gente in giro, si vede che la gente continua ad uscire per necessità,...

I biscotti della nonna

  Alla nonna piacevano i dolci, in casa non mancavano mai le caramelle e tantomeno i biscotti che lei chiamava “pastìccini” che ovviamente offriva se qualcuno andava a farle visita. Spesso acquistava i tresor e io ne andavo matta. Solo oggi ho realizzato che non li fanno più. Non so quando sono usciti di produzione ma ormai fanno parte di quelle cose anni 80 svanite. Altro biscotto uscito di produzione che andava per la maggiore in casa della nonna era questo: Mi ricordo che acquistava sempre quello ai fichi. Anche questo biscotto non è più prodotto e chissà da quanto. Entrambi si trovano solo nei siti che ricordano i “favolosi” anni 80, ma sono solo ricordi. In compenso si trovano moltissime ricette per i tresor da fare in casa, ma in fondo basta guarnire un pavesino e il gioco è fatto. Ma oggi le persone vanno sempre in visita nelle case delle persone che conoscono o dei parenti? Ricordo che negli anni 80 i miei nonni ricevevano visite e le facevano. I mei genitori mai. Semmai fa...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Giorgio Soavi, Com'è una ragazza

ultimamente mi trovo abbastanza imbarazzata a scrivere cosa penso del libro che ho appena letto. Vorrei semplicemente scrivere : Non mi è piaciuto, non posso esprimermi. Non so cosa scrivere. Il libro è composto da un racconto lungo iniziale e poi un romanzo breve a seguire. Il racconto lungo è tanto tanto passabile, ma la storia che segue... non l'ho proprio compresa. Non sono riusciata a capire i nessi. La narrazione è costituita da una serie di dialoghi sulla vita di persone che non sono riuscita a focalizzare. La cosa inquietante è che questo testo non appare nelle biografie di Soavi che ho letto. Anche la copertina fa impressione. Forse dovevo prendere Un banco di nebbia quella mattina prima di andare al Liceo. In questi momenti rimpiango un po' i colloqui con il mio prof di letteratura contemporanea, erano così costruttivi, lui mi avrebbe sicuramente segnato la via della comprensione... quanto ero acerba quando ho avuto il privilegio di essere sua studentessa e po...

Vincent Van Gogh, donne che Raccolgono patate

Siamo abituati a vedere il Van Gogh che usa i colori brillanti, quello delle nature morte, dei paesaggi del midi, mentre non siamo per nulla abituati a guardare il Van Gogh "realista" quando ancora non conosce la pittura parigina e soprattutto Giapponese. Il Van Gogh realista che descrive la povera gente, i minatori, i mangiatori di patate e in questo caso le raccoglitrici di patate. Prive di ogni poesia, descritte con toni terrosi riceve su zappe e vanghe, con mani nodose e un piccolo cesto di patate da un lato. Povere in ogni cosa, anche nel loro raccolto.