A quanto pare questa potrebbe essere la settimana deciva per "la guerra dei poveri". Dopo l'ennesima sentenza di un tribunale, ovvero quella che da ragione ai precari genovesi, il ministero dovrà ponderare i suoi passi.
Quali i possibili scenari?
- Il ministero potrebbe consentire solo l'aggiornamento delle Graduatorie relative alla provincia in cui si è attualmente inseriti a pieno titolo eliminando tutte le "code". Un parere in tal senso è stato chiesto all'Avvocatura dello Stato.
- Premesso che può darsi ad oggi scontata la previsione di inserimento in una sola graduatoria provinciale, escludendo dunque ogni ipotesi di province aggiuntive, il nodo da sciogliere , a livello ministeriale, è quello relativo alla possibilità o meno di trasferirsi da una provincia all'altra, nodo la cui delicatezza politico-giuridica non ha bisogno di essere sottolineata.
- Il ministero concederà la scelta di una tra le 4 province solo ai ricorrenti. Gli altri docenti non potranno cambiare provincia, ma aggiornare i punteggi in quella in cui sono inseriti a pieno titolo.
Ritornando alla sentenza di Genova, dove 15 precari ricorrenti che hanno visto riconoscersi un danno di 30mila euro a testa, corrispondenti a 15 mensilità con arretrati, dal momento che è stato riconosciuto gli stessi diritti economici del personale di ruolo, io attendo fiduciosa che anche il mio ricorso abbia esito, anche se vi confesso che rinuncerei subito a quei 30 mila euro in cambio dell'immediata assunzione in ruolo. Chi non lo farebbe?
E quanti sono i precari interessati? Tanti, 140mila. Forse il Ministro dovrebbe ricredersi quando afferma che dalla scuola non è stato licenziato nessuno; non solo ciò non è vero, ma non si poteva farlo per più di tre volte. Io ho perso il conto di quante volte sono stata licenziata, oppure dovrei usare le parole "non mi è stato rinnovato il contratto". Certo in questo caso il ministro non ha mai licenziato nessuno.
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