I giovani hanno le spalle larghe e si beccano critiche da ogni dove.
Li hanno chiamati mammoni, svogliati, choosy e poi chissà come ancora...
per me ovviamente non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
Per
lavoro conosco orde di ragazzini tra i 15 e i 19 anni e di conseguenza
giovani adulti tra i 20 e i 28 anni che furono un giorno miei alunni e
ora hanno scavato la loro strada nella roccia che è la vita.
Devo
dire che alcuni hanno avuto successo. Alcuni ci tengono a farmi sapere
come va e sinceramente mi piace tenere questi contatti. Alcuni hanno
lottato e hanno veramente delle soddisfazioni, molti sono emigrati
all'estero. Non so quanta gente conosco a Londra in questo momento. Però
mi sono trovata a riflettere che quelli che hanno maggiormente avuto
successo nella loro vita erano quei ragazzini che conoscevano il mondo.
Quelli che si informavano, quelli che sapevano come leggere il mondo.
Oggi
a lezione una ragazza mi ha manifestato la sua ignoranza in fatto di
attualità. Non aveva mai sentito parlare di ISIS. E tantomeno conosceva
la crisi Ucraina. Io non conosco le cose nel dettaglio lo ammetto, però
mi informo di quello che succede al mondo e cerco di rendere partecipi
le mie bambine di quello che le circonda, non voglio che crescano nella
bambagia e nell'idea che il mondo sia tutto bello e felice. Mia figlia
sa che in Ucraina c'è la guerra, che in Irak c'è la guerra e che esiste
una malattia che si chiama Ebola. E per questo pretenderei che anche una
ragazza di 18 anni sapesse... fortunatamente non tutti i ragazzi sono
così. Perchè non tutti i genitori sono come me.
Ci sono ragazzi
sciatti che pensano solo a loro stessi e vivono nel culto di sé, ma vi
assicuro che ci sono anche coloro che qualcosa sentono e cercano di
capire. E ci sono alcuni che sanno benissimo. In queste occasioni di
dialogo è bello che lo studente più informato prenda la parola e spieghi
al compagno come stanno le cose, peccato che ci sono pochissimi momenti
in cui è possibile farlo. Imparare peer to peer è sempre positivo.
Nonostante
ci sia qualcuno che comunque è informato, e magari solo uno o due che
vivono nella totale ignoranza, la stragrande maggioranza di loro vive
nel "sentito dire", non c'è una conoscenza forte e duratura, tutto
scivola, poco rimane, tutto passa. E questo accade non solo con
l'attualità, ma con qualsiasi contenuto. Tutti hanno sentito dire, tutti
ti sanno trovare la notizia in poochi secondi, ma in pochi la
possiedono già senza bisogno di rivolgersi altrove.
Oggi
con un collega parlavo di dove è meglio insegnare. Io preferisco
insegnare al professionale o al tecnico dove ci sono ragazzi che vanno
spronati, aiutati, guidati. Invece ho pochissime soddisfazioni quando
lavoro al Liceo. Lì stragrande parte del lavoro che mi piace fare è
stato già fatto. Io adoro la parte del mio lavoro che mi porta a
conoscere ragazzi di 15 anni che non leggono un libro o un giornale
nemmeno morti e che poi diventano giovani adulti che a 24 anni mi danno
consigli di lettura. Questa è una soddisfazione grande per me. E' questa
la gioia che provo nel mio lavoro.
E quindi perdere un
po' di tempo a parlare di un libro piuttosto di un viaggio mi sembra
anzi tempo speso bene. Infondo è quello che faccio con le mie bambine
tutti i giorni, nella speranza che poi siano loro quei ragazzi che fanno
aprire gli occhi agli altri, come è successo oggi.
Cosa
vuole dire questo post? Boh non lo so nemmeno io. E' solo che volevo
ricordare una giornata di discorsi fatti... e ora mi sono guardata bene
cos'è l'ISIS nel dettaglio e credetemi sono veramente spaventata... ora
capisco perchè Papa Francesco ha parlato di una sorta di III guerra
mondiale che combattiamo da anni, ma di cui non ci rendiamo conto.
Chissà forse anche durante la guerra dei cent'anni la popolazione si
sentiva così in crisi senza capire da dove arrivasse in effetti tutto quel malessere... senz'altro questo non è il tempo del bengodi e mi sa che lo abbiamo capito tutti.
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