Abitualmente scrivo di libri al sabato, ma oggi mi va di farlo anche di lunedì sera.
Ho preso questo libro perchè il Kobo store me lo consigliava come affine a un altro libro che avevo comprato: Lo strano caso dell'apprensita libraia. Bene se non mi è piaciuto poi nemmeno tanto questo libro, perchè leggerne uno simile dico io? Non lo so. E' solo che vorrei una dannata storia d'amore strappalacrime da leggere tutta d'unfiato e non la trovo. Vorrei una saga come twilight e non la trovo. Così vago tra un libro e l'altro sperando di trovare qualcosa che mi piace(con scarsi risultati, ultimamente).
Così mi sono messa a leggere questo libro, che poi non è altro che un libro profumato! Ci sono libri semiseri che si mascherano da libri profumati e libri profumati che si mascherano da libri seri! Oh le ho viste tutte.
Il titolo originale del libro è Das Lavandelzimmer. Io non so un h di tedesco, ma so che questo era il titolo giusto per il romanzo: la stanza di lavanda. Perchè chiamarlo quindi Una piccola libreria a Parigi?. Il titolo è decisamente fuorviante. Sì parla di un librario e di una libreria, ma non di Parigi. Semmai è da lì che si parte, ma non è lì che si svolge e si arriva.
Sui titoli sono estremamente pignola.
Non crediate che abbia comprato il libro solo perchè simile all'altro. La vera ragione che ha rapito il mio interesse è stato senza dubbio il tema della "farmacia letteraria". S eparla in diversi luoghi, di psicologi che aiutano, guariscono tramite libri e non medicine e chissà perchè ho creduto di trovare in questo libro risposte concrete. Mi sbagliavo. Semmai è un pretesto per l'inevnzione narrativa, nulla più. Diciamo che il canovaccio del romanzo è tremendamente buono, peccato però che non sia portato avanti con la profondità necessaria, o almeno quella che mi apsettavo.
Certo se avessi visto il book trailer avrei subito capito cosa dovevo aspettarmi:
Infondo cosa sono i libri? Aspettative. Io mi aspettavo qualcosa di diverso. Per questo non mi è piaciuto.
Se lo avessi scelto solo come un "libro profumato" allora lo avrei amato.
Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.
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