Ho scoperto la Torregrossa attraverso GoodReads e devo dire che mi piace da impazzire. Di solito non leggo gialli, ma questo mi è piaciuto da impazzire.
Quanto i libri mi piacciono dalla prima all'ultima pagina non so mai cosa scrivere, tante cose mi frullano in testa senza trovare un filo coerente e tutto è condito da milioni di mi piace, mi piace, mi piace.
In ogni capitolo troverete una ricetta tipica Siciliana, da provare ovviamente!
Palermo. Un'estate caldissima. Due poliziotti che più diversi non si potrebbe immaginarli: Sasà, quieto fino all'indolenza eppure bastian contrario nell'intimo, donnaiolo con una debolezza sentimentale, afflitto da un disturbo che fa sì che pianga quando si eccita; e Marò, sua compagna di corso e amica del cuore fin dai tempi dell'Aspromonte, donna affascinante e volitiva, ironica e intraprendente. Nel medesimo volgere di giorni lui viene incaricato dal questore di scovare un boss ricercato da anni, mentre lei si trova alle prese con l'indagine più importante della sua carriera: deve capire chi ha voluto uccidere a colpi di feroci bastonate un principe del foro all'uscita dal tribunale. Le settimane delle due indagini, che corrono parallele, sono cadenzate dalle cene in cui, abbandonandosi alla seduzione dei sapori sapientemente orchestrati da lei, Marò e Sasà si incontrano e si raccontano. Ogni volta lui fa la domanda di rito: "Cosa posso portare?", e lei risponde con un lampo negli occhi: "Niente, Sasà: panza e prisenza", cioè te stesso e il tuo appetito, la tua fame. Ogni cena un piatto delizioso, ogni cena una ricetta regalata ai lettori e servita da Marò a Sasà in un'atmosfera speziata, sempre impercettibilmente ambigua. Ogni cena un passo avanti nelle indagini e uno indietro nel gioco di seduzione e viceversa...
Commenti
Posta un commento