Passa ai contenuti principali

Panza e Prisienza, Giuseppina Torregrossa


Ho scoperto la Torregrossa attraverso GoodReads e devo dire che mi piace da impazzire. Di solito non leggo gialli, ma questo mi è piaciuto da impazzire.
Quanto i libri mi piacciono dalla prima all'ultima pagina non so mai cosa scrivere, tante cose mi frullano in testa senza trovare un filo coerente e tutto è condito da milioni di mi piace, mi piace, mi piace.

In ogni capitolo troverete una ricetta tipica Siciliana, da provare ovviamente!


Palermo. Un'estate caldissima. Due poliziotti che più diversi non si potrebbe immaginarli: Sasà, quieto fino all'indolenza eppure bastian contrario nell'intimo, donnaiolo con una debolezza sentimentale, afflitto da un disturbo che fa sì che pianga quando si eccita; e Marò, sua compagna di corso e amica del cuore fin dai tempi dell'Aspromonte, donna affascinante e volitiva, ironica e intraprendente. Nel medesimo volgere di giorni lui viene incaricato dal questore di scovare un boss ricercato da anni, mentre lei si trova alle prese con l'indagine più importante della sua carriera: deve capire chi ha voluto uccidere a colpi di feroci bastonate un principe del foro all'uscita dal tribunale. Le settimane delle due indagini, che corrono parallele, sono cadenzate dalle cene in cui, abbandonandosi alla seduzione dei sapori sapientemente orchestrati da lei, Marò e Sasà si incontrano e si raccontano. Ogni volta lui fa la domanda di rito: "Cosa posso portare?", e lei risponde con un lampo negli occhi: "Niente, Sasà: panza e prisenza", cioè te stesso e il tuo appetito, la tua fame. Ogni cena un piatto delizioso, ogni cena una ricetta regalata ai lettori e servita da Marò a Sasà in un'atmosfera speziata, sempre impercettibilmente ambigua. Ogni cena un passo avanti nelle indagini e uno indietro nel gioco di seduzione e viceversa...

Commenti

Post popolari in questo blog

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

bacio alla Finestra, Munch

“Il bacio con la finestra” è un dipinto di Munch del 1892 conservato al National Museet for kunst di Oslo. Una coppia di amanti clandestini si baciano vicino a una finestra, nascosti al mondo esterno da una tenda. Al di fuori, pochi passanti e qualche vetrina illuminata. La pittura è carica di tinte macabre e realizzata con pennellate spesse. Le tinte fredde richiamano le atmosfere nordiche. Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore.

Berthe Morisot, La giovane che indossa la calza

  E di nuovo Berthe che raffigura una giovane donna in una stanza, vestita di bianco, più che un vestito una sottoveste, visto che la giovane è ritratta mentre si mette la calza. Nessun erotismo, solo un gesto quotidiano, una routine nella solitudine di una stanza disordinata.

Frank Bramley, deliziosa solitudine

Per le mie "Donne in Bianco" oggi aggiungo questa ragazza di bianco vestita con cappello a larghe tese e nastro lilla seduta in un sentiero fiorito intenta  a leggere. Quest'opera è stata dipinta da Frank Bramley, pittore ingle nel 1909. 

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.