Oggi ho aperto i 9 scatoloni di libri che avevo fatto nel 2015 prima di andare a casa della nonna. Li ho aperti perché Vittoria ha preso a leggere molto, non gli piacciono troppo gli eBook e vuole libri di carta. Quindi oggi le ho selezionato dei libri adatti a lei come il diario di Anna Frank, Lessico Familiare, Sognavo l'Africa ma anche i libri di Asimov. Attraverso i libri ho ripercorso la mia storia di lettrice e delle mie letture anche un po' banali, inesperte e anche da autodidatta. Non ho mai avuto nessuno che mi guidasse quando ero piccola. Mia mamma conosceva solo pochissimi autori e le mie letture sono state prettamente scolastiche. Anche all'università. Solo ora mi sento inserita nel panorama della letteratura a pieno titolo e invidio da morire mia figlia che ha me che la guida e la consiglia proponendo letture adeguate. Quello che io ho sempre sognato. Se avessi frequentato di più lo zio magari sarebbe avvenuto ma è andata altrimenti. Mi ha fatto piacere rivedere i miei libri ma al tempo stesso mi ha fatto male, probabilmente anche quando leggevo tanto non superavo i 20 libri l'anno. Probabilmente nel 2016 ho letto tanti libri come dal 1995 al 2000. Tra il 2000 e il 2006 forse ne ho letti di più, ma non credo più di 200.
Ho bisogno di uno scaffale. In sala non ci stanno più e ho bisogno di vedermeli tutti, di stargli vicino ogni giorno. Di aprire come oggi l'opera omnia di Shakespeare e leggere qua e là alcune battute, di aprire i libri di poesia e leggere qualcosa. Sfogliare un libro già letto in cerca di una nota. Di prenderne uno e di sfogliarlo. Passare il dito sulle coste evocando ricordi.
Ho bisogno di avere a portata i titoli quando lei me lo chiede, come oggi: mamma ma fra tutto questo hai fiabe italiane di Calvino? Eccolo qui. A colpo sicuro fra tanti.
Solo ora capisco la mia vertigine della lista... avere tutto per loro, tutto quello di cui hanno bisogno.
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