Finalmente ho trovato un bel libro da leggere. Non capita spesso, anzi in questo 2018 forse è il secondo, o al massimo il terzo. Forse è il primo che leggo tutto d'un fiato, che mi tiene incollata pagina dopo pagina senza possibilità di smettere.
Con piacere ho scoperto che ne è stato tratto un film proprio ultimamente, uscito nelle sale ad ottobre 2017. Il Film si chiama L'altra metà della storia, ho visto il trailer e mi sembra che la sceneggiatura non sia molto fedele ma che invece sia esaltata l'idea filosofica alla base del libro, ovvero che la vita che ci ricordiamo non è mai quella che abbiamo esattamente vissuto, ma quella che ci vogliamo ricordare di aver vissuto e senza dei documenti attendibili che ci ricordano come è andata veramente ci scorderemmo le nostre vite.
Il romanzo è di fatto un lungo monologo, un lungo monologo in cui Tony cerca di ricostruire la sua vita, nel modo più corretto e coerente possibile, ma non riesce se non in parte.
Perchè mi è piaciuto molto? Perchè assomiglia a libri che mi hanno segnata, che mi sono piaciuti davvero tanto tanto come i migliori di Jonathan Coe, quelli che ho letto di Ian McIwan, ma anche Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig. Devo dire che in questa ricerca di "libri simili" molto mi aiutano i browser di Kobo, anobii e Goodreads che mi aiutano a stilare tbr che non mi deludono mai, peccato che troppo spesso mi faccio traviare dalle copertine mentre sono in libreria.
Con piacere ho scoperto che ne è stato tratto un film proprio ultimamente, uscito nelle sale ad ottobre 2017. Il Film si chiama L'altra metà della storia, ho visto il trailer e mi sembra che la sceneggiatura non sia molto fedele ma che invece sia esaltata l'idea filosofica alla base del libro, ovvero che la vita che ci ricordiamo non è mai quella che abbiamo esattamente vissuto, ma quella che ci vogliamo ricordare di aver vissuto e senza dei documenti attendibili che ci ricordano come è andata veramente ci scorderemmo le nostre vite.
Il romanzo è di fatto un lungo monologo, un lungo monologo in cui Tony cerca di ricostruire la sua vita, nel modo più corretto e coerente possibile, ma non riesce se non in parte.
Perchè mi è piaciuto molto? Perchè assomiglia a libri che mi hanno segnata, che mi sono piaciuti davvero tanto tanto come i migliori di Jonathan Coe, quelli che ho letto di Ian McIwan, ma anche Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig. Devo dire che in questa ricerca di "libri simili" molto mi aiutano i browser di Kobo, anobii e Goodreads che mi aiutano a stilare tbr che non mi deludono mai, peccato che troppo spesso mi faccio traviare dalle copertine mentre sono in libreria.
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