Domani andrò.
Sono un po' emozionata.
Quando ero piccola sognavo sempre di andare al Salone del libro di Torino ma non riuscivo a capire quando c'era, internet non esisteva, io ero inchiodata a casa, ai miei genitori non interessava, non mi informavo abbastanza, e per me era una sorta di sogno. Grazie alla magia di internet ho fatto amicizia con persone che amano i libri, ci siamo conosciute a Torino, e da allora le fiere del libro sono tutte mie, perchè io amo leggere. L'ho sempre amato.
Sarà che nella mia città non ci sono librerie degne di questo nome, e mi manca proprio il contatto con i libri di carta, il vederli, il toccarli, soprattutto quelli per i bambini. I libri per i bambini vanno visti, non puoi comprarli su internet.
Vittoria ha una lista lunghissima di libri che vuole comprare, Rachele anche. Io voglio vedere. Voglio sentire tutto quell'odore di carta appena stampata.
Poi andrò anche a Torino, quello è un appuntamento fisso per me. Ormai la strada la so.
Quest'anno ho deciso di farle entrambe perchè lo scorso anno Mondadori non era presente a Torino e credetemi è una bella fetta di libri e di autori. Non vado per Mondadori sia chiaro, ma le bambine un po' ci gravitano attorno, anzi i loro libri vengono tutti da lì. E andare ad una fiera del libro significa saldare il loro rapporto con la lettura. Io le voglio lettrici consapevoli, voglio che sappiano, che non si facciano abbindolare.
Io sto scoprendo piccoli editori, che noto non essere presenti a Milano: non c'è Iperborea, non c'è 66th and 2nd. Peccato. Ma c'è La Nave di Teseo.Queste sono le tre case editrici che mi piacciono molto in questo periodo, che pubblicano cose che mi interessano particolarmente e che purtroppo non trovo nelle librerie della mia città.
Come vedete ho molte speranze, spero non vengano disattese.
Sono un po' emozionata.
Quando ero piccola sognavo sempre di andare al Salone del libro di Torino ma non riuscivo a capire quando c'era, internet non esisteva, io ero inchiodata a casa, ai miei genitori non interessava, non mi informavo abbastanza, e per me era una sorta di sogno. Grazie alla magia di internet ho fatto amicizia con persone che amano i libri, ci siamo conosciute a Torino, e da allora le fiere del libro sono tutte mie, perchè io amo leggere. L'ho sempre amato.
Sarà che nella mia città non ci sono librerie degne di questo nome, e mi manca proprio il contatto con i libri di carta, il vederli, il toccarli, soprattutto quelli per i bambini. I libri per i bambini vanno visti, non puoi comprarli su internet.
Vittoria ha una lista lunghissima di libri che vuole comprare, Rachele anche. Io voglio vedere. Voglio sentire tutto quell'odore di carta appena stampata.
Poi andrò anche a Torino, quello è un appuntamento fisso per me. Ormai la strada la so.
Quest'anno ho deciso di farle entrambe perchè lo scorso anno Mondadori non era presente a Torino e credetemi è una bella fetta di libri e di autori. Non vado per Mondadori sia chiaro, ma le bambine un po' ci gravitano attorno, anzi i loro libri vengono tutti da lì. E andare ad una fiera del libro significa saldare il loro rapporto con la lettura. Io le voglio lettrici consapevoli, voglio che sappiano, che non si facciano abbindolare.
Io sto scoprendo piccoli editori, che noto non essere presenti a Milano: non c'è Iperborea, non c'è 66th and 2nd. Peccato. Ma c'è La Nave di Teseo.Queste sono le tre case editrici che mi piacciono molto in questo periodo, che pubblicano cose che mi interessano particolarmente e che purtroppo non trovo nelle librerie della mia città.
Come vedete ho molte speranze, spero non vengano disattese.
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