Cerco di non pensare al Primo Settembre.
Ma ho sbirciato i programmi della mia collega, spero di ereditare le sue classi. 6 classi di Turismo e 3 di Grafica.
I suoi programmi sono molto semplici, semplice storia dell'arte.
Io ho in mente cose epiche. Specialmente per il turismo.
Dovrò limitarmi.
Dovrò fare come facevo una volta, prendere un quaderno e segnarmi una scaletta ogni volta per non perdermi a raccontare tutte le cose che so e che mi piacciono.
Il pensiero di tornare in classe mi destabilizza, mi rende così felice.
Non posso descrivere i tre anni che si sono appena conclusi, tutto quello che ho dovuto tenere dentro, tutta l'amarezza, tutta la delusione. Ho cercato di godere delle briciole, di gioire di quello che mi lasciavano, di vedere comunque il bicchiere mezzo pieno, ma morivo nel profondo. Quello non era il mio lavoro, quella non era la mia vita, quello che facevo non mi faceva vivere ma sopravvivere.
Ho persino voglia di andare in gita. Firenze, Torino, ma anche Genova e Pisa. Qualsiasi posto. Forse il 18 settembre avrò già cambiato idea ma non mi importa, per adesso va bene così.
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