Sono positiva con sintomi da lunedì. E l’unica cosa che riesco a dirmi è che se avessi potuto avere il vaccino non sarei qui. Sicuramente meglio gli effetti collaterali del vaccino piuttosto che la malattia. Ma sono incinta, me lo hanno sconsigliato. E purtroppo ero una di quelle che l’avrei fatto a priori senza esitare, perché il Covid è qualcosa più di una semplice influenza, ma tutti sono convinti che sia un complotto. È vero, ricordo di essere stata molto più male di così nella mia vita: a 16 anni con il morbillo e poi 8 anni fa con la polmonite, ma dopo di loro viene assolutamente questa esperienza.
Ei momenti di smarrimento maggiore sono sola, perché sono a casa di mia mamma, sono venuta qui per non contagiarmi, ma è stato inutile. Nei momenti peggiori vorrei mio marito vicino, vorrei abbandonarmi al sintomo forte vegliata da lui, invece devo sempre mantenere un minimo di lucidità,pensare a cosa fare, pensare alla bambina nella mia pancia e poi a me. Spesso ho così paura che vorrei andare in ospedale, poi penso alle immagini di persone intubare e tengo duro. Nei momenti peggiori mi concentro sui ricordi felici, prima sentivo molto freddo e mi sono concentrata sulla lunga spiaggia dì Zanzibar, la brezza calda che giungeva dall’oceano. Grazie a questo ricordo ho passato l’ennesima crisi, ma ci vuole volontà e forza d’animo. Ogni volta spero che sia l’ultima.
Se penso a quanto ho rinunciato nell’ultimo anno un po’ mi arrabbio, ma sapevo che il vero rischio era la scuola delle bambine, sapevo sarebbe venuto di li, ma non ho mai avuto il coraggio di togliere anche quella.
Quando ho scelto di avere questa bambina ho guardato solo le cose belle, sono stata ottimista, forse troppo, perché avevo voglia di essere felice. Ora che la strada è così in salita mi dico che ci avrei dovuto pensare meglio, poi ripenso alla felicità è va bene così... è la giusta carica per affrontare la salita.
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