Anche questo libro era nelle mie tbr da moltissimo tempo. Un libro affascinante in cui vengono presentati casi particolari di persone con danni encefalici.
Gli esempi sono molteplici, ma ogni tanto mi sono messa a pensare a cose più o meno pertinenti e mi sono venuti dubbi… per esempio: la dote artistica è spesso messa in relazione a problemi neurologici di vario tipo, si pensi a Van Gogh e Munch, ad esempio. La risposta che ne ho desunto da Sacks è questa: se il cervello perde competenza nel linguaggio verbale lo acquisisce in altri linguaggi come la matematica oppure il linguaggio figurativo, ovvero il senso artistico. Anche se entrambi i linguaggi a volte possono essere usati in modo meccanico e non personale. Mi è parso anche di percepire che il via all’attrazione potrebbe essere stata scatenata da un problema di visione oppure da un danno cerebrale. Effettivamente conosciamo così poco del nostro cervello per essere sicuri che sia così, ma è interessante scoprire queste cose e pensarci un po’ su. Esempi che hanno scaturito la mia curiosità c’è ne sono stati molti, in qualche modo vorrei approfondire il tema. Come, per esempio , tratta anche sommariamente il tema delle visioni estatiche dei santi trattando le visioni di Santa Ildegarda e concludendo che la Santa avesse una emicrania con aurea e che lei chiamasse l’aura che vedeva “angeli caduti”. Sacks mette in guardia il lettore dicendo che non si può ridurre tutte le percezioni divine o del futuro ad un danno neurologico, ma occorre anche valutare tutto il mondo che gira intorno al paziente.
Questi sono alcuni temi che vorrei approfondire. Intanto ho ordinato un altro libro di Sacks intitolato Emicranea, ne soffro molto e spero di imparare qualcosa.
Alcuni casi descritti da Sacks mi erano noti, credo perché usati nei medical division che sono solita seguire. La citazione completa l’ho trovata solo per un caso trattato da Dottor House ovvero il caso qui intitolato “la malattia di cupido”.
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