Anche se ho la casa piena, anzi strapiena, di giochi ogni tanto sento il bisogno , quasi fisico, di regalare qualcosa alle mie bambine. Portarle nello stesso negozio di giocattoli dove mi portava mio papa' (devo ammettere con molta più regolarità di quello che faccio io) e mi faceva scegliere quello che volevo. Ricordo quando scelsi la mia Simona, tutte quelle bambole sul bancone e io che incrociai i suoi occhi... Fu amore a prima vista. E ieri quando ha messo tutte quelle bambole sul bancone per Rachele, lo stesso bancone, la stessa posizione, che tuffo al cuore. E Rachele che senza esitare prende la sua, e si porta il sacchetto più grande di lei fino a casa. E ieri Vittoria, di nuovo in quel negozio che sceglie la sua bambola. Chissà se stavolta ha trovato quella giusta a cui fare da mammina come io facevo con la Simona. Sicuramente questa e' la sua alter ego, ha scelto la bambola che viene punta dalle zanzare...  E visto che ieri sera non ha avuto molto tempo per giocare... Stamattina alle 7 e30 era al pezzo per giocare.... E io che volevo dormire....
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.
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