Ieri ho fatto la brava mamma. Ho fatto dormire Rachele per un oretta scarsa, poi veloce a prendere Vittoria e al posto del solito giro per negozi l'ho portata al campetto verde a giocare. Inizialmente ha giocato con sua sorella a fare gli scivoli, poi ha tentato di fare amicizia e giocare con altri bambini... Com'e' diversa da me... Io non lo aveei mai fatto. Anzi mi veniva voglia di dirle di stare alla larga dagli altri... Poo giocando qui e la' ha trovato una sua compagna dell'aailo e sono partiti i veri giochi... Il treno...i dondoli.. E infine le capriole nel prato. Ad un certo punto eravamo tutte e tre(quattro) sdraiate sul prato, il cielo azzurro, il venticelo fresco... E io ero felice, e loro erano felici. Poi con rametti e fili d'erba ho costruito loro le canne da pesca e i pesci erano le foglie dei tigli... E poi li abbiamo cucinati. E' stato come tornare bambina, quando mi inventavo giochi con il niente, quando giocavo nello stesso parco. Si perche' da piccola andavo li, anche se e' molto cambiato ho tanti ricordi di giochi.... Non so perche' le porto cosi di rado... Naturalmente una volta a casa doccia per tutti... Ci si sporca a rotolarsi nell'erba.... Da ua parte invidio Vittoria ha esattamente la vita che avrei voluto io. Eppure sono sicura, le manca qualcosa....
Grazie al cielo nel 1972 non ero ancora nata.Ma oggi nel 2019 questo ritaglio della Stampa che ho trovato su Facebook mi fa indignare. Come si può accettare uno slogan pubblicitario tale? Maschilista, sessista, che riduce la donna ad oggetto? Addirittura C O L P E V O L E della sua forma fisica? Ma che mondo è quello in cui una persona, non solo una donna deve sentirsi COLPEVOLE della sua forma fisica? Quanti danni avrà causato a suo tempo questo slogan? Quante donne si saranno sentite in difetto, manchevoli e colpevoli di una copla che non esisteva? Ho solo domande e nessuna risposta.
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