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Leggendo After... (Parte II)



Non credo che dedicherò un post ad ogni singolo libro, ieri sera ho finito il terzo e sinceramente faccio fatica a ricordare dove finisce uno e inizia l'altro. Anzi in Italia il secondo e il terzo capitolo della saga sono lo sdoppiamento di un unico volume, ed è anche abbastanza palese perché non ci sono salti temporali, non ci sono chiusure nette. A dire il vero nemmeno il terzo ha una vera e propria fine, ma ahimè dovrò aspettare il 6 ottobre per poterlo leggere...

Devo dire che la prima metà del primo volume mi ha emozionata tantissimo, mi ha coinvolta come non mai, il seguito invece non ha mantenuto gli stessi livelli di attenzione, anche se sono moderatamente curiosa di sapere come va a finire. Potrei anche provare a leggerlo in Inglese, non deve essere così complicato, ma aspetto pazientemente il 6 ottobre, non manca poi così tanto.

Non riesco nemmeno a formulare un giudizio sul libro. La storia mi piace e non è nemmeno pessima sotto il profilo linguistico, ho letto di peggio sia chiaro.

Fondamentalmente quello che mi da fastidio è "il sogno Americano" presente anche in questo libro. In ogni libro che viene dall'USA si sottintende la facilità di ascesa sociale per chi veramente ne ha voglia. Il padre di Hardin è un ubriacone che abbandona la famiglia ma poi diventa il rettore dell'università. Questo mi lascia spiazzata. In Italia se hai trascorsi di abbandoni e alcool difficilmente potrai diventare rettore, anzi... diventano rettori solo gli accademici e per diventare accademico... bhè o sei figlio di qualcuno di importante oppure ti sei fatto un mazzo tanto e non ti puoi permettere una vita da semi alcolizzato.
Queste ascese, improbabili in Italia, mi fanno veramente arrabbiare. Ma è davvero possibile sfondare in America solo grazie alla propria volontà? E' un luogo comune, un topos, oppure una verità?
Se fosse verità, ho sbagliato tutto. Dovevo emigrare.
Il "sogno Americano" del "bello e dannato" che impersona Hardin è un'altra cosa a cui non posso credere. Ne vedo tanti di adolescenti e quelli belli e tatuati non discorrono di letteratura con le ragazze. Al giorno d'oggi è difficile trovare un adolescente con un briciolo di cultura (vedi miss Italia, è agghiacciante!) figurarsi un ragazzo... un ragazzo che poi è bello e tutto tatuato... e anche maledetto... e no, non può discorrere di letteratura e neanche laurearsi in anticipo e avere già il posto in una casa editrice. Altro che sogno Americano! E' pura fantascienza. Se non lo fosse... cosa ci sto ancora a fare qui in Italia?
E mi trovo a pensare di più a questo che a tutto il resto dell'intreccio e forse mi toglie un po' il piacere della lettura.

Mi piace molto invece leggere di pari passo con ProfMat. E' troppo bello condividere la lettura di un libro, scriversi le impressioni, aspettare l'uscita insieme. Fremere per sapere come va a finire insieme. Mi ha preso molto anche per l'aspetto della lettura collettiva, condividere le letture è la cosa che mi piace di più e non posso farlo quasi con nessuno. Lo stiamo leggendo noi, ma nessuno dei nostri studenti... indice di come cambiano i tempi e i ragazzi, in pochi leggono... ogni anno scolastico che passa mi allontano sempre più da loro, prima avevamo solo 10 anni di differenza, nella mia prima quinta la leva era quella dell'89, 10 anni in meno di me, oggi in quinta ho il 97....tutto un altro mondo, sto diventando un aliena, sto diventando adulta.



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