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La Magia delle cose perse e poi ritrovate


Ho deciso di leggere questo libro in compagnia delle amiche di questa pagina Facebook  e devo dire che la copertina mi faceva davvero ben sperare e non vedevo l'ora di leggerlo. Ma che delusione! Che gran delusione... il libro ho veramente poche pagine, il romanzo vero e proprio non occupa neanche 200 pagine, ho letto libri così in una sera prima di dormire, mentre questo me lo sono portato avanti per ben 7 sere. Quando i libri non mi piacciono diventano soporiferi all'ennesima potenza e mi sono addormentata prima delle 22 non so quante volte mentre di solito leggo almeno fino alle 23 e 30.

C'è stata una sola pagina, verso la fine in cui ho pensato: "non ho capito il libro fino a questo punto, ora forse mi piacerà ",  e questo è accaduto quando ho avuto la sensazione che tutto fosse semplicemente immaginazione della bambina e mi son detta "bello", invece poi segue la scena di "sesso" fra Karl e Agatha e il libro torna noiosissimo. Eppure è piaciuto a tutti, ha venduto moltissimo. Credo che tutti siano rimasti fregati dalla bellissima copertina e dal bellissimo titolo, titolo che ancora una volta è stato manipolato nella traduzione, visto che in originale fa lost and found, forse perso e ritrovato in italiano non funzionava bene, ma riassume alla grande il senso del testo, non illude. Pensandoci bene la mia reazione di fronte a questo libro è così negativa anche per le aspettative create dal titolo. Quando mi sono soffermata sulla  parola "magia" mi aspettavo un libro che sconfinasse in quel realismo magico che tanto mi piace, per intenderci i libri di Sarah Addison Allen, mentre poi mi sono trovata davanti un libro totalmente diverso. Una traduzione più corretta, Perso e ritrovato per intenderci, invece mi avrebbe creato aspettative diverse, più attinenti al testo, e forse mi avrebbe introdotta alla lettura con uno spirito diverso.
Perché alla fine il verso senso del testo è questo: Millie Perde ma alla fine ritrova, perde mamma e papà, trova una serie di persone e situazioni che le fanno ritrovare se stessa soprattutto. Perché alla fine è un romanzo di formazione. Ma ormai la frittata è fatta, mi aspettavo altro e il romanzo mi ha delusa.


Lo stile è molto vicino a quello di Jonas Jonasson, ed è un genere che proprio non mi piace, non so neanche come definirlo, paradossale?

La cosa divertente è che non ho trovato una recensione negativa di questo libro. Probabilmente perché tutte le blogger e i blogger che ho letto ricevono libri gratis dalle case editrici proprio per recensirli e per questo cercano di mantenere un profilo tale da continuare a ricevere queste regalie.
Io non ricevo regalie da nessuna casa editrice, i libri semplicemente li compro, spesso usati, quindi posso esprimere il giudizio che mi pare.
Non posso davvero consigliare un libro come questo, neanche al mio peggior nemico. 

Sorprendente - commovente - divertente.
Sono questi gli aggettivi più usati nelle recensioni.
Io userei paradossale - patetico - noioso.




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