Questo libro mi è stato consigliato da una persona che avevo appena conosciuto, una collega, durante un corso di formazione. L'ho letto perché faceva parte della bibliografia usata per il corso, che mi è piaciuto tantissimo e che ho trovato utile per la mia professionalità.
Lo ammetto, dopo la SSIS non ho più aperto un libro di didattica perché ne avevo la nausea. Mi avevano inculcato tante cose nella testa che non hanno trovato applicazione concreta nel mio lavoro e per questo ne sono rifuggita.
Ma quando è un collega a consigliarti una lettura sorge spontaneo dire: "perché no?"
L'ho letto sull'iphone nei momenti di libertà, ho sottolineato dei passi che ho trovato interessanti.
Ne ho apprezzato molte parti e con altre non sono d'accordo, come la riflessione finale sulla necessità di non bocciare durante la scuola dell'obbligo. Oggi per obbligo in Italia si intende fino al compimento del 16° anno di età. Ecco io credo invece che sia utile fermare i ragazzi tra i 12 e i 16 anni. Prima no, non serve, sia chiaro. Ma alle medie e alle superiori credo che sia ancora necessario finché il sistema scolastico rimane come è adesso. La bocciatura esiste nel nostro sistema perché per passare alla classe successiva si ha bisogno di un certo numero di competenze che si traduce nella sufficienza in tutte le materie. In altri sistemi scolastici stranieri non si boccia perché semplicemente si certificano le competenze in ogni singola materia. Cosa vuol dire? Tu frequenti un corso di matematica e finché non sai fare quelle cose non passi al corso successivo. In pratica puoi raggiungere il livello 10 di Italiano e arrivare al 3 di Matematica. Mentre in Italia si tende a portare tutti al livello 5 (sempre esemplificando per grandi sistemi) solo che in Italia per accedere a qualsiasi università occorre un qualsiasi diploma, mentre in questi sistemi scolastici per livelli se non hai raggiunto determinati livelli in certe discipline non sei ammesso all'università. A Parer mio è meglio essere bocciati, pagare un anno durante l'adolescenza piuttosto che pagare poi per tutta la vita la propria inettitudine e vedersi preclusa la possibilità di poter andare all'università.
Per questo credo che una Bocciatura non sia poi così grave. Ai miei tempi esisteva e anche ai tempi che furono. E' vero che qualcuno ne ha sofferto, qualcuno ne è morto ma gran parte ne è sopravvissuto. Ricordo che chi parla su questo blog è un'insegnante mentre chi scrive il libro è uno psichiatra. Ad ognuno il suo ambito.
Molte cose le ho trovate invece molto interessanti, come per esempio quando spiega che i giovani non sanno sognare, e questo è un gravissimo problema.
Ed è vero!
La differenza fra me e loro è questa. Io sogno, ho una stanza piena di sogni. E l'ho sempre avuta! I miei studenti non hanno sogni. Come si può vivere senza sogni?
I loro spesso non sono sogni, ma bisogni indotti e spesso indotti dalla pubblicità.
Per questo non guardo i talk-show, non guardo i programmi alla tv, ma solo film e telefilm. Poi leggo. Voglio continuare ad avere sogni miei, non sogni di altri!
Ci sono molti passi interessanti. Ma come in ogni manuale di questo tipo bisogna saper prendere ciò che ci serve, capire quali cose sono inattuabili o non ci appartengono e tenere solo il buono. Dobbiamo essere dotati di criticità per poter dialogare correttamente con il testo. In parte è adatto ai genitori, ma credo che tratti troppo nello specifico diversi aspetti, aspetti a cui un genitore non dovrebbe interessarsi.
La cosa più interessante che ho trovato è stata la spiegazione che dà l'autore alla polmonite. Dice che la polmonite è una malattia che abbiamo sempre latente dentro di noi, ma esplode solo quando siamo eccessivamente tristi. Ho pensato alla mia polmonite del 2013, a quella di mia figlia e a quella di mia mamma. Effettivamente abbiamo preso tutte e tre la polmonite in un momento in cui eravamo tristi per un motivo o per l'altro. Ma ridurre una cosa del genere solo alla tristezza mi sembra riduttivo e persino pericoloso. Può essere, ma non solo quello.
Ho citato esempi in cui non ero d'accordo (la bocciatura), in cui sono pienamente d'accordo (la mancanza di sogni) e in cui sono scettica ( polmonite e infelicità). Potrei continuare usando questo schema, ma lascio a voi la lettura, e la curiosità di scoprire cos'altro c'è scritto.
Non credo sia sbagliato approfondire anche la conoscenza con l'autore. Sbirciate il suo sito, ne vale la pena.
Le amicizie e le antipatie, i successi e le delusioni scolastiche, la vita in famiglia e i primi amori: la crescita di ogni ragazzo è fatta di contesti e momenti cruciali che segnano indelebilmente il suo modo di rapportarsi a se stesso e agli altri. Dopo aver osservato e studiato per anni il rapporto tra giovani e adulti dalla prospettiva privilegiata della psichiatria per coglierne gli effetti dannosi, in questo volume Vittorino Andreoli parte dalla sua lunga esperienza con genitori e insegnanti per spiegare come risolvere al meglio i piccoli e grandi problemi della vita dei figli: in un itinerario che attraversa le paure infantili e la scelta del gruppo di amici, la scoperta del proprio corpo e la vita scolastica, le insicurezze e i momenti di ribellione, il grande psichiatra ci accompagna passo dopo passo nel percorso di crescita dei nostri ragazzi, aiutandoci a compiere le scelte migliori per aiutarli a diventare adulti sereni e consapevoli.
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