Oggi avevo bisogno di una lettura facile e veloce, un romance senza pretese da leggere accanto alla mia bambina che ha la febbre e dorme abbracciata a me. Questo libro è durato giusto il tempo del suo febbricitante sonnellino e penso che altrettanto facilmente lo cancellerò dalla mente, anche se ho voglia di leggere il secondo della serie, che ho prontamente scaricato e si intitola "il tuo cuore blindato". Questa estate mi sto proprio impelagando in serie e seriette... ma quando ho deciso di leggerlo mica sapevo che c'era un seguito!
Ho un rapporto di odio e amore con questo tipo di libri, i romance, da una parte non mi entusiasmano, specialmente se analizzo la trama e il tipo di scrittura, però da un altro lato li cerco, sono un posto felice in cui riposare la mente. Non che stia conducendo letture difficili in questo periodo, ma mi servono proprio per scaricarmi.
Sulla trama non ho un granchè da dire, finisce subito e non dà neanche il tempo di riflettere bene su quanto accade. Accade tutto molto velocemente. Forse anche troppo.
Glenna, componente dello staff tecnico della squadra di rugby dei
Cardiffs, è un vero peperino, un maschiaccio. E una rossa da urlo. La
sua vita viene letteralmente messa sottosopra dall’arrivo di un nuovo
elemento dalla Repubblica Sudafricana: Johann Christiaan Van der Vaals.
Perché le è toccata una simile punizione divina? Da parte sua sarà
guerra su tutti i fronti, sia con le parole che con i fatti. Una guerra a
colpi di insulti e sì, anche di schiaffi, perché Glenna è una tremenda
ragazza irlandese, testarda e bellicosa e molto, molto prevenuta verso
il nuovo acquisto della squadra.
Peccato che non abbia fatto i conti con i sentimenti, la passione e l’amore.
E peccato che non abbia neppure tenuto conto del ruvido fascino di Johann e dei suoi stupendi occhi da leone. Ma soprattutto non ha riflettuto sul fatto che di solito nell’acqua che non si vuol bere alla fine si finisce con l’annegarvi.
Peccato che non abbia fatto i conti con i sentimenti, la passione e l’amore.
E peccato che non abbia neppure tenuto conto del ruvido fascino di Johann e dei suoi stupendi occhi da leone. Ma soprattutto non ha riflettuto sul fatto che di solito nell’acqua che non si vuol bere alla fine si finisce con l’annegarvi.
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