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Disavventure in libreria


In un certo momento della mia vita ho desiderato con tutto il cuore diventare libraia, anche solo una commessa, ma lavorare in libreria. Mi sentivo all'altezza del "magico" ruolo, mi sentivo in grado di consigliare, di assistere, di trovare, di essere gentile con i clienti e tutto il resto.
Forse questo mio desiderio ha distorto le mie attese.
Ogni qual volta che entro in libreria vorrei trovare una persona gentile, competente e insomma... all'altezza del suo importante ruolo.
Nel corso degli anni ho avuto moltissime disavventure, per cui quelle poche volte che entro in una libreria mi limito a guardare, a scoprire che ovviamente non c'è il libro che sto cercando, uscire prendere il telefono e orinare direttamente su internet se proprio ho bisogno della carta oppure mi limito ad un banale download dal mio kobo, eliminando ogni spiacevole inghippo.

Ieri desideravo trovare un libro per le mie amiche. Ne volevo due copie perchè il messasggio del libro ci accomuna tutte e tre in maniera diversa, sarebbe stato un regalo con il cuore, pensato, insomma un regalo bellissimo.
Scelgo altri regali che trovo agevolmente da sola, ma quel libro proprio non c'è.
Allora vado al banco e chiedo se hanno quel titolo. Lei mi guarda con occhi persi come se stessi conversando in arabo, eppure mi pare che lo scrittore in questione sia abbastanza conosciuto, ma evidentemente faccio parte di una casta a sè, quella dei mirabolanti lettori iperbolici da 100 libri l'anno. Lui allora cerca il titolo e mi guarda scazzato con aria da intellettuale da quattro soldi e mi dice "ma è un dvd, non un libro". Io calma e assolutamente competente dico che è un romanzo del 72 da cui è stato tratto un film nel 75, ma a me interessava il libro. Lui dice che non esiste. Io ribatto "è nel mio kobo e l'ho appena letto, esiste, lo volevo di carta". Allora super scazzato mi chiede chi è l'autore. Se fosse stato cortese e corretto avrebbe dedotto dalla scheda del film tutte le informazioni del caso. Gli dico l'autore e lui mi guarda storto e mi dice che quel libro non lo hanno,  mi consiglia di guardare su internet.


E io sono uscita con le pive nel sacco. Da sola ho scoperto in pochi minuti che il romanzo è stato pubblicato due volte in Italia, la prima volta con il titolo del 75 e la seconda volta con il titolo del remake del film in chiave moderna nel 2004. E ora che ci penso mi sa che il film del 2004 l'ho anche visto, ma essendo la sceneggiatura molto diversa dal libro non ha influito sulla lettura.
Non ci vuole tanto ad essere gentili, non ci vuole una gran cultura a vendere dei libri, basta wikipedia e in poco tempo puoi dare un'informazione corretta corretta alla persona che hai davanti e che magari diventerà tua cliente e non cliente di Amazon &co.
La libreria è la stessa in cui mesi fa dissero di non avere un libro di Buzzati intitolato la giacca stregata.
E come in ogni felice storia con le spalle alla libreria ho ordinato il libro su Amazon e domani sarà a casa mia. Alla faccia di tutti coloro che infamano la gente che compra su Amazon, che compromette i piccoli negozianti, che avvantaggia una società che non paga le tasse in Italia. Io lo comprerei anche il libro in negozio, peccato che ogni volta che non mi accontento del luccichio patinato dell'ultimo best seller edito la risposta sia "vai su internet",  e io ci vado. Io del resto sono diversa, faccio parte del club "mirabolanti lettori iperbolici".

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