Passa ai contenuti principali

Rosso Parigi


Mi sono sempre paiaciuti i romazi storici, poi quelli che partono da un dipinto in particolare ancora di più, come la ragazza con l'orecchino di perla, per intenderci.
Qui siamo nel 1863 e si narra la nascita di un grande quadro, L'Olympia di Manet.
Il romanzo è ben scritto e se si ha presente la produzione di Manet è molto bello leggerlo, la protagonista è Victorine, amante e modella del grande maestro, che racconta in prima persona la nascita di questa grandissima opera d'arte che la ritrae. Non so dire con precisione quale sia la realtà e quale sia il romanzo, ma mi è piaciuto moltissimo.
A parer mio il flusso di coscienza di Victorine è molto attualizzato, una diciasettenne nel 1863 non poteva pensare quelle cose e in quel modo. O forse le donne del 1863 erano più emancipate di quanto possiamo immaginare? 
Sono presenti molti dettagli erotici degni di un bordello più che di una modella professionista, ma forse allora la linea di demarcazione fra una prostituta e una modella era veramente molto labile e non marcata come noi oggi possiamo pensare.
Fondamentalmente è uan storia d'amore più che una storia d'arte perchè tutto il bello che viene con la presentazione al Salon dell'Olympia non viene raccontato, dobbiamo saperlo, il romanzo racconta solo quello che potrebbe esserci stato dietro e che non potremmo mai sapere se è verità oppure se è andata diversamente.

Comunque sono pronta alla mostra di Milano. Non vedo l'ora.


Parigi, 1862. Una ragazza con dei provocanti stivaletti verdi è ferma davanti a una vetrina. Sul suo blocco sta disegnando il gatto che dorme dentro la bottega quando l'avvicina un uomo, misterioso e affascinante, che la fissa. Poi le chiede se può prendere in mano il disegno e con pochi tratti sicuri riesce a infondervi la vita. Lui è Édouard Manet, lei Victorine Meurent. Il loro incontro - questo incontro - cambierà la loro vita e la storia dell'arte mondiale. Per sempre. All'inizio Manet stabilisce un torrido ménage à trois con Victorine e la sua coinquilina Denise, ma presto la relazione diventa qualcosa di piú e lei gli chiede di scegliere. Cosí la diciassettenne Victorine abbandona la sua vecchia vita per immergersi nella Parigi degli impressionisti, dei café della bohème viziosa e sentimentale di Baudelaire, dei circoli dei canottieri dipinti da Renoir, delle soffitte romantiche e degli atelier piú promiscui. Narrando la storia vera di Victorine Meurent, la musa di Manet, la donna che gli farà da modella per tanti dei capolavori  che hanno fondato l'arte moderna - da Colazione sull'erba alla celebre Olympia - e che diventerà lei stessa rinomata pittrice, Maureen Gibbon ha scritto un romanzo sensuale come i colori di una tavolozza impressionista. Rosso Parigi è il racconto dell'educazione artistica ed erotica di una giovane donna avida di vita e di esperienze, affamata dei colori della felicità e delle gioie del corpo.

per saperne di più qui 

Commenti

Post popolari in questo blog

Snow - Informer e il revival anni 90

Da quando ho sentito la canzone di Daddy Yankee non mi sono data pace, mi era troppo familiare e riportava a galla troppi ricordi per essere una cosa nuova. Ricordavo il CD, il numero della riproduzione ma non ricordavo il titolo della canzone e l'artista. Si Tratta di Snow e di Informer... una canzone che non capivo per niente allora, avevo solo 14 anni e l'inglese era al pari dell'arabo oggi, capivo giusto un paio di parole qua e là, mentre adesso risentendola capisco anche il testo. Questa canzone mi porta indietro fino all'state del 1993, i miei 14 anni, l'esame di terza media, un'estate bellissima, l'inizio delle superiori... la voglia di andare al Liceo con i miei amici e invece l'iscrizione all'artistico in un'altra città, da sola. Tutte queste canzoni di sottofondo... quegli abiti bruttissimi. Pantaloni a vita alta, camice larghissime o le magliette corte, le nike, i Jeans dell'energie, il giubbotto jeans due taglie di più, g...

Una buona scusa per visitare La Spezia: i Delfini...

Volete una buona scusa per visitare La Spezia e le Cinque Terre? I Delfini. E' tutta l'estate che si avvistano i Delfini nel Golfo, e io li ho visti personalmente due volte. Oggi alle 16e30 si sono spinti fino al molo Italia e la pagina Facebook Spezzino Vero (ormai un'istituzione) ha postato la foto ( lo trovi anche su twitter ). Questi avvistamenti non sono poi così rari e sono una buona ragione per venire in città e farsi una bella gita nelle acque del golfo.

Espiazione - Il film

Dopo aver letto il libro sono corsa a vedermi il film e devo dire che in questo caso non mi ha delusa. La trasposizione direi che è ottima, anche se lo sceneggiatore preferisce non narrare nello specifico la parte della guerra e il dramma di Robbie concentrandosi invece di più sull'elaborazione dell'errore di Briony. Alcuni personaggi perdono consistenza nel film rispetto al libro, come la mamma, e perde anche consistenza la famiglia e i legami familiari. Nel film è tutto concentrato tra Cecilia e Briony, tutto il resto è nulla. L'epilogo del film poi è diverso. Nella sostanza finisce nel medesimo modo, ma non nella forma. Nel film il libro viene pubblicato e Briony confessa, espia appunto, il suo peccato, mentre nel libro lascia questa possibilità ai posteri, non compie lei il gesto, il libro lo scrive ma non lo pubblica. A parte queste piccole differenze ho trovato il film molto bello. Anzi è una delle poche volte che rimango così soddisfatta di un fil tratto da un ...

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

Tempo di libri, com'è andata

Quando nutro aspettative, rimango delusa. Sempre. Sapevo che volevano spostare il Salone del Libro da Torino a Milano e non ci sono riusciti, quindi hanno bissato. Una fiera dell'editoria  a Milano e il salone del libro a Torino. Riflettete sulle parole che non vengono mai usate a caso: Fiera dell'editoria e salonde del libro e troverete la chaiave della mia delusione. A Torino trovi tanta cultura, tanti spunti di lettura, tantissime cose che non sto qui ad elencare, se avete visitato il salone almeno una volta sapete di cosa parlo. A Milano... beh c'erano gli scrittori, ho incontrato tante persone interessanti, primo fra tutti Oliviero Toscani, ma i libri mi hanno delusa. Molti best Seller. Molti libri esposti solo per essere venduti, la fiera dell'editoria, appunto. L 'editoria è l 'attività imprenditoriale di produzione e gestione di contenuti riproducibili in serie e della loro diffusione e commercializzazione in forme trasmissibili attraverso i media...

Matrimonio Reale in vista

Adoro i matrimoni reali. Più che altro per sbirciare i vestiti e per vedere a chi si ispirerà la sposa, visto che sono una storica della moda a tempo perso. In primavera avremo un Royal Wedding davvero speciale, Il 5° in linea di successione al trono Inglese potrà sposare un'attrice (Americana e Divorziata, Pace all'anima della povera Wallis Simpons) senza alcun problema. Certo Harry ha dato un sacco di problemi a Sua Maestà in passato e forse questo matrimonio è il male minore avrà pensato nonna Elisabetta. Harry non diventerà mai Re, questo è chiaro a tutti, però rimarrà sempre un Principe e il suo matrimonio sarà sempre una bellisma favola, per chi lo vive e per chi lo sta a vedere, come noi poveri mortali.   Che stile però il comunicato ufficiale... sa di tempi andati, ti riporta ad un mondo che pian piano sta scomparendo, quando le cose si facevano come andavano fatte, in maniera pubblica, quando ci si fidanzava, poi ci si sposava. Meno male che in Inghiletrra es...

Terra e Cenere

ho trovato questo libro sulle bancarelle dell'usato e l'ho letto tutto d'un fiato. Ha davvero poche pagine ma è davvero intenso. L', autore, Rahimi è nato a Kabul, ma è fuggito dall'Afganistan durante l'invasione sovietica. Questo è il suo primo romanzo, scritto nel 2000 da cui in seguito ha tratto un film. In questo momento il tema "guerra" mi tocca davvero da vicino e ogni libro che parla di distruzioni e di guerra mi parla in maniera davvero profonda, specialmente se affrontato da un'altra prospettiva culturale. Aprirsi ad altre cullture in questo momento è fondamentale.Apprezzarne la lingua, la cultura e la letteratura è la chiave del rispetto reciproco. Io conosco te e tu conosci me e insieme andiamo verso la connivenza e soprattutto verso il rispetto.

Solo buone recensioni?

 Spesso mi aggiro fra blog e social  che parlano di libri e spesso mi lamento del fatto che leggo solo commenti smileosi sui libri, sembra che tutti leggano solo libri meravigliosi scritti benissimo che narrano bellissime storie e solo alla sottoscritta capitino fra le mani libri terribili scritti coi piedi di cui solo la mente ristretta della scrivente non ne capisce il senso palese invece al mondo intero. Stamattina mi sono imbattuta in un post di un autrice che se la prendeva indignata con i gestori / moderatori di Anobii che non censuravano "certe" stroncature di "certi" libri, probabilmente il suo. Ma dico io, se un libro non mi è piaciuto, sarò libera io di dire che mi fa schifo? Io sono allergica a determinate strutture grammaticali, quando le trovo faccio fatica a leggere, perché non dichiaralo? A me gli aggettivi danno fastidio. Quando ce ne sono troppi non riesco proprio a leggere. Perché non dirlo? Se per me la storia non funziona perché non dirlo? Io...