Tra tutte le mostre della primavera che volevo vedere per ora sono riuscita a vedere solo questa, Modigliani, che è a Genova al palazzo Ducale.
Sono un pochino delusa. Di solito le mostre mi fanno innamorare di un artista che conosco poco, come per esempio quando andai a Milano a vedere Picasso. Le ultime mostre non mi hanno mai delusa. In questa ci sono poche opere, una trentina tra quadri e disegni. Tutti molto belli, ma anche poco conosciuti. Quello che mi ha più delusa è stato che ognuno doveva avere la sua audioguida quindi all'interno si procede un po' come automi, coinvolti dalla voce che si ha nelle orecchie e con gli occhi persi nel dipinto, ma questo sguardo è perso, poco coinvolto, teso a cercare quello che le parole dicono. Si perde un po' la magia e la passione che caratterizza una vista al museo. Il percorso poi era un po' farraginoso, i numerini della audioguida nascosti, il percorso era tortuoso e poco chiaro e i custodi solo interessati a guardare che nessuno si facesse i selfie con i quadri (ma in Italia non era permesso fotografare nei musei con apposita legge?). Le sale poi sono piuttosto anguste e la mostra per fortuna non era affollata, se no sarebbe stato impossibile fruire delle opere che sono tutte di piccolo formato.
Conoscendo abbastanza bene Modigliani come artista non ho condiviso il filo logico dell'allestimento. Almeno la mia riflessione si è concentrata su alcuni aspetti, sono state accostate opere del 15 a opere più tarde, facendo apparire le prime come bozzetti rispetto a quelle accanto. Questi accostamenti possono fuorviare lo spettatore inesperto a mio avviso. Possono dare adito ad una lettura critica superficiale da parte di chi Modigliani lo conosce poco o niente. Ma questa è solo la mia modesta opinione da insegnante di storia dell'arte di scuola superiore.
Modigliani è un grande protagonista dell'arte contemporanea, uno dei pochi che ha saputo elaborare un suo proprio linguaggio e che non ha potuto insegnarlo ad altri a causa delle sue vicende biografiche. L'ho sempre amato, anche da giovanissima quando avevo il culto per l'antichità e la contemporenaità mi era completamente sconosciuta, ma ora ancora di più, ogni volta che vedo un suo dipinto il mio fuoco si alimenta ardendo ancora di più.
Ovviamente questo post non è sponsorizzato.
Sono un pochino delusa. Di solito le mostre mi fanno innamorare di un artista che conosco poco, come per esempio quando andai a Milano a vedere Picasso. Le ultime mostre non mi hanno mai delusa. In questa ci sono poche opere, una trentina tra quadri e disegni. Tutti molto belli, ma anche poco conosciuti. Quello che mi ha più delusa è stato che ognuno doveva avere la sua audioguida quindi all'interno si procede un po' come automi, coinvolti dalla voce che si ha nelle orecchie e con gli occhi persi nel dipinto, ma questo sguardo è perso, poco coinvolto, teso a cercare quello che le parole dicono. Si perde un po' la magia e la passione che caratterizza una vista al museo. Il percorso poi era un po' farraginoso, i numerini della audioguida nascosti, il percorso era tortuoso e poco chiaro e i custodi solo interessati a guardare che nessuno si facesse i selfie con i quadri (ma in Italia non era permesso fotografare nei musei con apposita legge?). Le sale poi sono piuttosto anguste e la mostra per fortuna non era affollata, se no sarebbe stato impossibile fruire delle opere che sono tutte di piccolo formato.
Conoscendo abbastanza bene Modigliani come artista non ho condiviso il filo logico dell'allestimento. Almeno la mia riflessione si è concentrata su alcuni aspetti, sono state accostate opere del 15 a opere più tarde, facendo apparire le prime come bozzetti rispetto a quelle accanto. Questi accostamenti possono fuorviare lo spettatore inesperto a mio avviso. Possono dare adito ad una lettura critica superficiale da parte di chi Modigliani lo conosce poco o niente. Ma questa è solo la mia modesta opinione da insegnante di storia dell'arte di scuola superiore.
Modigliani è un grande protagonista dell'arte contemporanea, uno dei pochi che ha saputo elaborare un suo proprio linguaggio e che non ha potuto insegnarlo ad altri a causa delle sue vicende biografiche. L'ho sempre amato, anche da giovanissima quando avevo il culto per l'antichità e la contemporenaità mi era completamente sconosciuta, ma ora ancora di più, ogni volta che vedo un suo dipinto il mio fuoco si alimenta ardendo ancora di più.
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