E anche quest'anno scolastico è andato, per me è stato l'undicesimo da insegnante pagata (più bisognerebbe aggiungere i due anni di tirocinio), il primo da insegnante di ruolo, effettiva, non in prova.
Mi sento diversa. Per la prima volta l'ultima campanella non mi ha dato nessuna emozione, i consigli di classe sono passati come se fossero cose normalissime, e ora mi godo le ferie, come ogni lavoratore. I miei 32 giorni di ferie li devo prendere obbligatoriamente tutti insieme e tutti tra luglio e agosto: sfatiamo il mito che gli insegnanti stanno a casa 4 mesi, perché non è vero, lo dicono solo le male lingue e i ministri che non sanno neanche cosa amministrano, perché comunque fra una cosa e l'altra fino al 10 luglio c'è da lavorare e si sta a casa giusto i 32 giorni di ferie, non uno di più semmai uno di meno, anche due.
Sarà che quest'anno sono in una scuola che finalmente sento mia, che non devo lasciare, in una scuola dove nessuno mi manda via, dove non devo aspettare trasferimenti o graduatorie. Non ho salutato nessuno perché tanto li rivedrò a settembre sicuramente e, se non li rivedo, non sarà colpa mia... sono cose a cui non sono abituata ma che amo.
Non so se sono poi così brava, ma so di non essere poi così scarsa. So di essere utile, so di far parte di una famiglia, sono finalmente un ingranaggio, non come negli anni precedenti in cui ero solo un numero, un qualcosa che tappava un'assenza, una supplente.
Ora mi riposerò, leggerò tanto, e a settembre sarò pronta per nuove sfide.
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