Prima del 2012 non sarei mai riuscita a vedere una serie come questa.
Mi sarebbe salita un’ansia indescrivibile, mi avrebbe tolto il sonno.
Prima del 2012 mio marito era un pompiere operativo che ogni giorno poteva trovarsi in situazioni simili. Io non ho mai voluto sapere cosa accadeva al lavoro nel particolare perché lo sapevo che ogni intervento era potenzialmente pericoloso e perfino mortale.
Le sue telefonate dal pronto soccorso erano in qualche modo rassicuranti, perché se chiamava lui non si era poi fatto così male.
Poi è arrivato anche il giorno che dal pronto soccorso non è riuscito a telefonare, perché ci è arrivato semi cosciente . E Poi tutta la nostra vita è cambiata.
A volte quando guardo questo telefilm un po’ di ansia mi sale lo stesso. Situazioni che ho già vissuto, cose che mi dico “per fortuna non accadrà più”. Oppure situazioni che ho vissuto in prima persona, che sul piccolo schermo mi tolgono il fiato, perchè è proprio così che va per la famiglia dei pompieri.
La verosimiglianza è la qualità che più mi fa apprezzare questa serie, che seguo dalla prima puntata. In passato avevo visto Camelot-squadra emergenza, mentre Chicago Fire non mi ha mai preso, ho visto alcune puntate ma senza successo.
Ora mi vado a vedere la puntata del crossover, fino ad adesso non ho avuto tempo, anche se so già che cosa accadrà. Ho intuito da Grey’s Anatomy e da i mille post su Instagram. Certo se segui una serie e sei del team no spoiler, Instagram non va aperto.
***post puntata***
Ho pianto un sacco, ma si intuiva come sarebbe finita per Ripley... solo che certe situazioni fanno veramente male perchè io le ho quasi vissute dal vero e insomma, succede proprio così...
Commenti
Posta un commento