In questi giorni nella classe di Rachele stanno man mano scoprendo che Babbo Natale non esiste, con grande scompiglio dei genitori e scenate epiche dei novenni interessati da tale scoperta.
In casa nostra non è arrivata ancora nessuna voce e credo che anche se tale voce arrivasse non creerebbe alcun scompiglio. Almeno per Vittoria è stato così, ha capito che non c'era nessun uomo che entrava di soppiatto in casa a portare doni, ma eravamo noi a metterli, solo che ha continuato a credere che fosse proprio Babbo Natale, semplicemente perchè ai suoi genitori faceva piacere credere che lei credesse. Poi alla fine che cosa cambiava? Scrive una lettera, riceve delle cose, ed è contenta. Non importa da dove vengano queste cose. E' stato easy, nessuna tragedia. Forse perchè ha sempre trovato regali sotto ogni albero, in ogni casa che frequentava e si sarà chiesta come mai Babbo Natale disperdeva i regali e sarà arrivata alle sue conclusioni da sola, in modo poco traumatico. Io non ho mai voluto accentrare i regali sotto un unico albero, abbiamo sempre "diviso" il Natale andando da tutti e aprendo i regali "a tappe". Ho sempre concentrato l'attenzione sulla gioia dello scartare e del ricevere piuttosto che sulla loro provenienza.
Alcuni bambini hanno incolpato i loro genitori di averli "ingannati" con stupide storielle. Io sono tranquilla, probabilmente se Rachele ne sentirà parlare a scuola chiederà a sua sorella prima che a noi e sua sorella le dirà che tutto sommato è meglio crederci perchè ciò rende felice Papà. Non le abbiamo ingannate, abbiamo creato un momento felice, perchè romperlo? Infondo si cresce e 9 anni ormai sono tanti, si può comunque credere nella felicità della famiglia nel giorno di Natale e dare un nome a questa felicità chiamandola Babbo Natale.
In casa nostra non è arrivata ancora nessuna voce e credo che anche se tale voce arrivasse non creerebbe alcun scompiglio. Almeno per Vittoria è stato così, ha capito che non c'era nessun uomo che entrava di soppiatto in casa a portare doni, ma eravamo noi a metterli, solo che ha continuato a credere che fosse proprio Babbo Natale, semplicemente perchè ai suoi genitori faceva piacere credere che lei credesse. Poi alla fine che cosa cambiava? Scrive una lettera, riceve delle cose, ed è contenta. Non importa da dove vengano queste cose. E' stato easy, nessuna tragedia. Forse perchè ha sempre trovato regali sotto ogni albero, in ogni casa che frequentava e si sarà chiesta come mai Babbo Natale disperdeva i regali e sarà arrivata alle sue conclusioni da sola, in modo poco traumatico. Io non ho mai voluto accentrare i regali sotto un unico albero, abbiamo sempre "diviso" il Natale andando da tutti e aprendo i regali "a tappe". Ho sempre concentrato l'attenzione sulla gioia dello scartare e del ricevere piuttosto che sulla loro provenienza.
Alcuni bambini hanno incolpato i loro genitori di averli "ingannati" con stupide storielle. Io sono tranquilla, probabilmente se Rachele ne sentirà parlare a scuola chiederà a sua sorella prima che a noi e sua sorella le dirà che tutto sommato è meglio crederci perchè ciò rende felice Papà. Non le abbiamo ingannate, abbiamo creato un momento felice, perchè romperlo? Infondo si cresce e 9 anni ormai sono tanti, si può comunque credere nella felicità della famiglia nel giorno di Natale e dare un nome a questa felicità chiamandola Babbo Natale.
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