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Non sono una di quelle

No, non sono una di quelle madri.
Mia figlia li guarda sempre su YouTube e io non li sopporto. Non le ho comprato il libro e non la porterò al cinema.
Tanto di cappello a questi due ragazzi che hanno saputo far breccia nelle menti dei ragazzini, sono studenti di scienze della comunicazione del resto. Ma io proprio non li sopporto. Non sopporto il tono di voce, urlano sempre, perché? Pensare di andare al cinema e sorbirmi 1 ora e passa delle loro voci stridule mi fa star male. Ed eccomi diventata la mamma che non volevo essere, lontana dagli interessi e dal mondo delle mie bambine. Sento davvero pressante il gap generazionale, il mio mondo non è il loro.
Comunque Rachele non ne fa una passione, sapeva da subito che avrei detto no, quasi non l’ha chiesto, sicura della risposta. Il trauma è tutto mio.

Commenti

  1. Stesso per me, li ho censurati da subito ridicolizzandoli, i miei figli hanno capito. Non è necessario piegarsi alla sciocchezza del momento per essere vicini al mondo dei figli, condividerete altre cose!!!

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    1. condividiamo molte altre cose, solo che per la prima volta sento il gap, come quando mio papà mi diceva che jovanotti non lo poteva proprio sentire...

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  2. Io al cinema ci sono andata e mi sono pure divertita, la storia è quello che è ma la sala era al 90 per cento bambini ed a colpirmi di più e a mettermi allegria è stato più che altro il loro entusiasmo, alla fine del film sulla sigla di coda cantavamo e ballavamo tutti. Loro in quanto tali non mi piacciono granché, mi sono messa con mia figlia a guardare qualcosa, prima di tutto per capire cosa fanno e poi cosa attrae così tanto i bambini...da adulta mi paiono sciocchezze ma è rapportato all'età del loro pubblico che capisci perché piacciono. Permetto che li vedano una volta ogni tanto ed ho spiegato loro che alla fine quello che fanno è fare pubblicità alle "cose" e che cercano di invogliare principalmente ad acquistare.

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