Non riesco ad abituarmi all'idea che l'estate sia finita. Oggi, nonostante il tempo, siamo venuti all'isola nella speranza di un ultimo raggio di sole nonostante le nuvole. Ieri è andata bene, alla fine un po' di sole è uscito, ma oggi... Il cielo è proprio coperto e il mare è verde. Avevamo ancora due biglietti e l'alternativa era una giornata in casa tra PC e televisione, meglio un'ultima gita all'isola, una passeggiata sulle sue coste, un saluto prima dell'inverno. Anche se non mi abituerò mai all'idea che anche quest'estate sia finita. Spero di concedermi ancora qualche giornata al mare, un sole tiepido, una spiaggia semideserta con il pensiero che magari corre ad un sogno chiamato Africa.
   Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.

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