Passa ai contenuti principali

Tra cielo e terra, Paula McLain


Avevo letto nel 2013 Una Moglie a Parigi e mi era piaciuto tantissimo, anche di più. Quindi non ho esitato a leggere anche questo, dedicato per altro ad una donna che ho anche molto apprezzato Beryl Markham. Di Beryl avevo già letto A occidente con la notte e lo avevo molto apprezzato, anzi mi ero chiesta come La mia Africa avesse avuto così tanto successo mentre questo libro neanche un po'. Sapevo che era stato apprezzato perfino da Hemingway, ma era caduto ben presto nel dimenticatoio.

Beryl fu una grande donna, nata nel momento sbagliato. Troppo indipendente, troppo femminista, troppo avanti per vivere degnamente a cavallo delle due guerre. E a lei non bastano i capelli alla maschietta per essere quello che vuole, le resistenze sono troppe.

Il libro però non è all'altezza del personaggio di Beryl. Anzi, il libro non è all'altezza del Kenya che racconta. La McLain racconta una storia ambientata in Africa ma non riesce a darle la forza che l'Africa imprime alle sue storie. Le poche descrizioni del paesaggio sono prese pari pari dal libro della Markham oppure da La mia Africa di Karen Blixen. 

Quando leggo un libro che parla d'Africa spesso mi interrompo, ho bisogno di piangere, ricordo il Kenya e di quanto lo amo. I libri che parlano di Kenya te lo fanno immaginare, te lo sbattono in faccia nella sua polverosità e nella sua bellezza. In questo libro anche i safari sono descritti con sciatteria e la cosa mi ha disturbato e non poco.
Se siete interessati all'argomento vi consiglio vivamente di leggere il libro di Beryl Markham a occidente con la notte e La mia Africa di Karen Blixen, offrono certamente più emozioni.






Nel 1904, i Clutterbuck lasciano l’Inghilterra e, navigando per settemila miglia fino al porto di Mombasa, raggiungono Nairobi, e da lì la «terra imperiale» che Charles Clutterbuck ha comprato a buon prezzo. La terra si riduce a seicento ettari di macchia incolta e a tre capanne esposte alle intemperie. Data la vicinanza all’equatore, non esiste il crepuscolo. Il giorno diventa notte nel giro di pochi minuti. In lontananza si sentono gli elefanti farsi strada nella boscaglia. I serpenti vibrano nelle tane.
Due anni dopo, quando la macchia incolta ha quasi le sembianze di una fattoria di allevamento di cavalli, Clara, la moglie di Charles, compra un biglietto di ritorno per l’Inghilterra per sé e per Dickie, il figlio maggiore di cagionevole salute. L’Africa è troppo dura per lei, dice. Alla stazione di Nairobi bacia la piccola Beryl, rimasta sola col padre, e la esorta a essere forte.
Beryl cresce libera nell’Africa indomita e selvaggia. Quando è buio pesto, sguscia spesso da una finestra aperta per raggiungere il suo amico Kibii, un ragazzino kipsigi. Intorno a un falò basso e scoppiettante ascolta i racconti della tribù e sogna di diventare anche lei un giovane guerriero.
Un giorno, a casa degli Elkington, una magnifica dimora che dà su chilometri e chilometri di boscaglia africana, Paddy, il leone che scorrazza libero per casa, l’azzanna a una coscia, subito sopra il ginocchio, e poi molla la presa, come se gli fosse chiaro che non è «destinata a lui».
Quale sia il destino di Beryl, nata Clutterbuck, è scritto nel rapido susseguirsi degli eventi che segnano la sua vita: la guerra, con ampie porzioni del Protettorato britannico trasformate in campi di battaglia per impedire ai tedeschi di prendersi la terra; il fallimento della fattoria paterna, con Charles Clutterbuck che decide di trasferirsi a Città del Capo, dove amano i cavalli e dove lui conta di ripartire da zero; il matrimonio della giovanissima Beryl con Jock Purves, un uomo forte e robusto ma nulla più; la scelta di diventare la prima donna con la licenza di addestratrice di cavalli al mondo; il fatidico incontro con Karen Blixen, la misteriosa baronessa danese che gestisce una piantagione di caffè da sola, mentre il marito va a caccia di rinoceronti; l’amore per l’affascinante amante della baronessa, Denys Finch Hatton, organizzatore di safari e aviatore che sembra non dubitare mai di se stesso o dell’universo in cui si muove; il divorzio da Jock e il matrimonio con lord Mansfield Markham; l’attrazione per il volo, trasmessagli da Denys, che ne fa la prima donna a sorvolare l’Atlantico senza scali.
Con una scrittura impeccabile e un ritmo degno dell’esistenza tumultuosa di cui narra, Paula McLain compone il romanzo della vita di Beryl Markham, di una donna capace di sfidare il suo tempo in nome della libertà d’amare e vivere secondo i propri desideri e le proprie passioni.

per saperne di più leggi qui

Commenti

Post popolari in questo blog

bacio alla Finestra, Munch

“Il bacio con la finestra” è un dipinto di Munch del 1892 conservato al National Museet for kunst di Oslo. Una coppia di amanti clandestini si baciano vicino a una finestra, nascosti al mondo esterno da una tenda. Al di fuori, pochi passanti e qualche vetrina illuminata. La pittura è carica di tinte macabre e realizzata con pennellate spesse. Le tinte fredde richiamano le atmosfere nordiche. Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore.

la fine dei permessi di maternità

Eh ci siamo... ho deciso a malincuore di tornare a lavorare. Stavolta non sarei mai rientrata e sarei rimasta con la mia piccolina sempre,  ma non si può. Dopodomani farà 6 mesi e io giovedì ricomincerò. Perchè giovedì e non lunedì? Perchè ho bisogno di ricominciare con calma, di una settimana ipercorta, di tastare la scuola prima di buttarmi a capofitto nella mia vita di prima. Ah "Vita di Prima"... quella ormai è andata, chiusa. Ora ho una nuova vita fatta di oggi, di tre bambine, di pochi sguardi indietro e tanti in avanti. Un nuovo cassetto di sogni, una salita da percorrere, perchè ho capito che la mia vita è così. Ho tanti sogni, ma devo iniziare a scegliere cosa conta davvero perchè gli anni davanti sì sono ancora molti, ma non sono propriamente infiniti. Del "prima" oltre che la casa mi rimane il lavoro su cui sono davvero indecisa. Vorrei cambiare perchè la mia attuale scuola è troppo lontana da casa e io voglio una vita a piedi, ma è quello l'indirizzo...

Preghiera per Cernobyl, Svetlana Aleksievic

Appena hanno annuciato il vincitore del premio Nobel 2015 sono andata a cercare un libro della vincitrice. Mio malgrado non era reperibile in città nessuna copia cartacea e anche ordinandola via internet non sarebbe arrivata prima di 15 giorni. Ma santo subito ebook mi ha permesso di leggere immediatamente i libri dell'Aleksievic. Ho scelto Preghiera per Cernobyl, ma non è un testo facile. Sono testimonianze, piccole testimonianze di quello che è successo nel 1986 a Cenobyl. Io ne ho un vago ricordo. Allora avevo 7 anni e ricordo che non potevo toccare l'erba e io e mio fratello bevevamo latte in polvere. Oggi ho scoperto che la nube radioattiva è arrivata in Italia proprio il giorno in cui compii 7 anni. Il libro inizia con la testimonianza della moglie di uno dei pompieri intervenuti sull'incendio della centrale. E' stato pesante. Troppo pesante. MA nonostante questo BELLISSIMO! Ogni testimonianza è pesante. Questo libro mi ha aperto gli...

La festa dei nonni

Oggi è la festa dei nonni. Io non ne ho più da 6 anni. Sul mio Comó c'è una foto dei miei nonni abbracciati e sorridenti, un po' giovani ma già nonni, come mi piace ricordarli. Ogni sera li guardo e chiedo loro la forza per andare avanti. Ci sono giorni in cui la nonna mi ha guardata storta perché non sono una buona casalinga, perché non mi impegno in cucina e tantomeno nelle faccende, perché sono disordinata. Ma ultimamente il suo sorriso è largo e comprensivo, perché  continuo ad essere una cattiva casalinga e sempre lo sarò, ma nel momento del bisogno mi sono dimostrata una donna forte, capace di prendermi tutta la famiglia sulle spalle e non mi sono tirata indietro. Non sono scappata, ho affrontato le avversità a testa alta e non mi sono lasciata deprimere. Insomma mi sono rivelata la donna che con fatica e determinazione lei ha cresciuto. Un giorno, prima di morire mi aveva detto detto che non le dispiaceva morire perché tanto non l'avrebbe pianta nessuno se...

Make a Wish

Vorrei trovare la lampada di Aladino e avere i miei 3 desideri. Cosa chiederei? 1. Finire la casa al più presto 2. Avere la vita che avevo prima (l'anno più bello della mia vita è stato il 2011 anche se ho perso mio nonno, e vorrei essere felice come allora, viaggiare come allora, e tutto come in quell'anno) 3. Imparare bene il maledetto inglese Non so come fare a realizzare queste poche cose, realizzabili anche senza Aladino e la sua lampada, ma con piccoli e giornalieri sforzi. Una volta ero una maga nel sognare e poi realizzare i miei sogni, adesso non ci riesco più.  Devo poter ricominciare a vivere così.

Un anno è passato

Ci sono delle date importanti della mia vita, una è proprio oggi, il 14 maggio. Il nonno è morto il 14 Maggio 2011. Non dimenticherò mai quel giorno, mai e poi mai... Mio marito è tornato a lavorare casulamente proprio il 14 Maggio dopo quasi 1000 giorni di inattività dopo il suo infortunio e non credo che sia un caso. Il 14 maggio di un anno fa andavo per la prima volta con i compagni di classe di Rachele a fare una grigliata , la prima di tantissime mangiate con quelli che oggi considero i miei amici. Ieri abbiamo replicato casualmente, stesso luogo, stessi amici e ho pensato che il nonno, anzi i nonni da lassù ci abbiano messo lo zampino a farmi capire che la vita che avevo prima non esiste, è inutile che vado cercandola, oggi ne ho una decisamente migliore. Ho tutto quello che mi serve. Un marito, due bellissime bambine e un gruppo di persone bellisse e fantastiche pronte a far casino come mai nella mia vita ho avuto. Cosa voglio di più? Cosa sto cercando ancora? Non lo so neanch...

Libertà

Grazie al cielo conosco mille e uno modo per evadere, anche quando non posso farlo fisicamente, anche se non posso prendere e andare via, ho tanti modi per trovare la felicità anche fra le mura di una stanza. Ho tanti interessi, ora sono fissatissima con la letteratura anzi con la filologia germanica ma anche con l’antropologia. Buttarmi in questi mondi mi riempie di felicità anche se sono incollata in una situazione che non mi piace, in una situazione che non mi dà scampo. Per fortuna ho il mio cassetto dei desideri che non mi abbandona e che mi fa andare avanti anche nei periodi più bui. Prima o poi arriverà il bel tempo.

sii gentile, sempre

In questo particolare periodo della mia vita determinate parole mi feriscono peggio delle lame dei coltelli. Le sento entrare in profondità e lacerare il mio fragilissimo io. Per questo evito il contatto con quelle persone che hanno come abitudine il fare frecciatine oppure battute pesanti, perchè non riesco a reggerle, ho la lacrima facile, sono debole. In genere ho una bella corazza, una me falsa che erigo a mia difesa e che difficilmente viene scalfita, ma ultimamente non riesco più a tenerla in piedi, costa così tanta fatica tenere su questa maschera felice... Dato che so quanta fatica costa tenere su questa impalcatura di felicità quando dentro stai morendo cerco sempre di essere cortese, di non sprecare le parole, di non  rispondere con cattiveria anche quando invece ce ne sarebbe bisogno. Mentre chi ho davanti non usa questa cortesia nei miei confronti. Io sto combattendo moltissime battaglie, sto passando i peggiori anni della mia vita e ho pochissime persone con cui co...

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Il primo giorno di scuola

  Stamattina tutti e cinque ci siamo svegliati e preparati per il primo giorno di scuola un po’ emozionati. Lo scorso anno scolastico è finito con il covid, Vittoria non è quasi mai andata a scuola e si è persa un po’ tutto del primo anno delle superiori. Questo è quasi un nuovo inizio, anche se conosce tutti, ma non hanno fatto in tempo a costruire i rapporti, le amicizie. Infatti al ritorno mi ha detto che molti ragazzi della spiaggia vanno a scuola con lei, infondo frequenta la scuola più grande della città e ci sta che il maggior numero di ragazzi (e ragazze) che incontra vadano a scuola li.  Rachele quest’anno inizia le medie e io sono molto preoccupata. Ha una voglia di indipendenza davvero grande e vorrebbe sempre fare tutto da sola. Io sono preoccupata perché la scuola che frequenterà è molto performante e ha dei professori molto esigenti, infatti io l’ho sempre chiamato ginnasio e non scuola media. Quella scuola di fatti era il più antico ginnasio della città e tale è...