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Amos Oz Cari Fanatici

Ho trovato la pubblicità di questo libro sulla pagina Instagram dlla Feltrinelli e non ho saputo resistere al richiamo, ho dovuto leggerlo immediatamente. Ultimamente le foto su Instagram atttirano la mia attenzione più di ogni altra cosa e alla fine leggo solo i libri che vedo passare su instagram (visitate il mio profilo su instagram @la_casa_della_maestra).
Questo libro, e soprattutto Amos Oz, mi ha aperto gli occhi su diverse questioni di cui non mi ero mai voluta occupare ne tantomeno interessare. Non ho mai seguito con attenzione, come invece avrei dovuto, cosa accade tra Palestina e Israele, anzi ci fu un tempo in cui ero così attenta al passato e così poco al presente che non riuscivo neanche a distinguere un Israeliano da un Palestinese. Leggendo questo libro ho invece capito molte cose e ho capito che dovrei anche andare più a fondo su altre questioni.
In questo testo sono contenuti due saggi sull'argomento "fanatismo". Uno più generico e uno più incentrato e specifico su Israele in particolare. Nella prima parte Oz ci tiene a far sapere che il fanatismo è qualcosa di indipendente dalla politica e dalla religione e fa l'esempio dei vegani, quanti fanatici ci sono fra i vegani? Oserei dire più che fra i Cristiani!
Gli spunti di riflessione sono veramente tanti e non è questo il luogo per descriverli tutti, lascio a voi il piacere della scoperta. Lo consiglio a chi ha voglia di riflettere.

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Perché ho scelto proprio quest'opera? Non ne ho idea. Semplicemente volevo un'opera di Bazille e ho scelto questa. Perché proprio questa? Perché racconta una storia, racconta un luogo, racconta l'amicizia. Ti ci puoi perdere dentro e immaginare di essere proprio lì ad osservarli, concentrandoti li puoi persino sentirli parlare fra di loro. A mio avviso questo è uno dei quadri su cui potrebbe nascere uno di quei romanzi che hanno riscosso molto successo come la ragazza dall'Orecchino di Perla, costruiti su di un singolo dipinto, molto evocativo.

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ho letto questo libro in meno di un paio d'ore mentre mi riposavo dopo pranzo per la scuola. La mia collega ha deciso di leggerlo in classe, interamente. In questo momento non sono proprio pronta per leggere storie del genere. Ho bisogno veramente di idiozie e leggerezze, capita no? Eppure l'ho letto volentieri anche se i temi trattati sono molto forti e impegnativi. Viverlo in classe non sarà facile. Mi riprometto di vedere il film uno di questi giorni.

Via col vento

Sono arrivata alla veneranda età di 35 anni senza aver mai visto per intero Via col vento, così ho approfittato dell'ennesimo passaggio in tv (leggi 20 agosto su rete 4) per vederlo. Dopo i primi 15 minuti mi sono pentita di non aver prima letto il libro. probabilmente il libro mi sarebbe piaciuto. Ho un debole per i romanzi e le storie ambientate nel sud degli Stati Uniti, specialmente se ambientate tra il 1850 e il 1900. E devo dire che inizialmente il film mi è anche piaciuto.  Poi... tra pubblicità e altro è arrivata la noia che poi ha lasciato spazio alla disperazione ( ma quando finisce?!?). Immagino che se il film fosse sceneggiato oggi ne nascerebbe una trilogia. Il brutto è che ormai siamo abituati a film veloci e dinamici che durano poco, quindi le inquadrature che si soffermano e indugiano ormai annoiano e sei portato a fare altro invece che vedere il film. Il ritmo lento ti suggerisce di prendere il telefono, giocare, aprire Facebook, controllare la posta,...

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