Passa ai contenuti principali

27 gennaio - il giorno della memoria

Ieri Vittoria, piuttosto amareggiata, mi ha detto: a scuola nessuno ha parlato del giorno della memoria.
Quest'anno cade di sabato, molte scuole sono chiuse, ma proprio per questo le iniziative sono state anticipate di qualche giorno per fare riflettere i ragazzi sul tema.
Mi rendo conto che talvolta, specie coi bambini, è difficile parlarne, ma ultimamente sono stati fatti tanti film e libri che spiegano in maniera corretta e adatta ad ogni età il significato di questa giornata.
Dopo anni di interrogativi ho iniziato a parlarne in casa con le bambine, ho riflettuto su quali fossero i film o libri da proporre loro per iniziare a parlarne e con Vittoria, che fra poco farà 11 anni siamo già ad un buon livello di discussione. Lei ha letto già 3 libri, tra cui il Diario di Anna Frank. Forse la sua riflessione su Anna Frank in autunno l'ha portata a porsi ieri sera questa domanda: perchè non ne abbiamo parlato a scuola?
Io come sempre le ho dato la mia risposta: per un adulto non è facile parlare di queste cose con un bambino, un adulto vorrebbe sempre proteggere i bambini dal male del mondo.
Ma in prima media è corretto parlarne. Almeno un'ora. Come parli dell'autunno o dell'inverno così dovresti parlare dello sterminio nazista. Di quello che l'uomo arriva a fare ad un altro uomo. Perchè solo attraverso la conoscenza e il ricordo le barbarie possano non ripetersi.
Ma ho come l'impressione che in questi tempi la cosa che fa più paura sia la conoscenza e il ricordo in genere e faccia più comodo avere una massa ignorante e obbediente.
Quindi noi genitori abbiamo il compito di mantenere nei nostri figli sempre la sete della conoscenza, la voglia di imparare, la curiosità, anche di cose scomode, cose difficili da spiegare, cose che fanno male, cose che vorremmo evitare di fargli conoscere.
Siamo noi genitori che non dobbiamo crescere pecore o automi, non demandiamo il compito di educare i nostri figli a nessuno, facciamolo noi, come accadeva una volta.

Commenti

Post popolari in questo blog

Pubblicità progresso dal 1972

Grazie al cielo nel 1972 non ero ancora nata.Ma oggi nel 2019 questo ritaglio della Stampa che ho trovato su Facebook mi fa indignare. Come si può accettare uno slogan pubblicitario tale? Maschilista, sessista, che riduce la donna ad oggetto? Addirittura C O L P E V O L E della sua forma fisica? Ma che mondo è quello in cui una persona, non solo una donna deve sentirsi COLPEVOLE della sua forma fisica? Quanti danni avrà causato a suo tempo questo slogan? Quante donne si saranno sentite in difetto, manchevoli e colpevoli di una copla che non esisteva? Ho solo domande e nessuna risposta.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Vincent Van Gogh, donne che Raccolgono patate

Siamo abituati a vedere il Van Gogh che usa i colori brillanti, quello delle nature morte, dei paesaggi del midi, mentre non siamo per nulla abituati a guardare il Van Gogh "realista" quando ancora non conosce la pittura parigina e soprattutto Giapponese. Il Van Gogh realista che descrive la povera gente, i minatori, i mangiatori di patate e in questo caso le raccoglitrici di patate. Prive di ogni poesia, descritte con toni terrosi riceve su zappe e vanghe, con mani nodose e un piccolo cesto di patate da un lato. Povere in ogni cosa, anche nel loro raccolto.

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Nafea faa ipoipo (Quando ti sposi?)

Il 4 Febbraio questo quadro di Gauguin ha battuto il record: è il quadro più costoso di tutti i tempi. L'opera è stata venduts da un collezionista svizzero per la cifra di 300 milioni di dollari ad consorzio di musei nazionali del Qatar. In Nafea faa ipoipo (Quando ti sposi?) Gauguin dipinge due donne tahitiane sedute nella boscaglia, una indossa un abito europeo rosa, mentre l'altra presenta un abito tradizionale composto dal pareo rosso e una camiciola bianca. Molti dicono che è un costo esagerato, per Gauguin non ne vale la pena, averceli, li spenderei volentieri invece. L'unica cosa che lascia un po' basita è che Gauguin visse una vita di stenti, in totale povertà e con pochi riconoscimenti in vita, mentre oggi risulta il pittore più pagato al mondo.

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch...

Chi si ricorderà di me?

Oggi mentre aspettavo di attraversare la strada un autobus si è fermato per farmi passare, l'autista mi ha fatto un cenno, si è tolto gli occhiali e ha aperto la porta per salutarmi... era il papà di una mia alunna di tanti anni fa che si ricorda ancora di me e ha sempre piacere salutarmi e farmi sapere come sta sua figlia. Inutile dirvi che mi ha fatto molto piacere, come mi fa immenso piacere vedere i miei ex alunni laurearsi, sposarsi e diventare genitori. Mi piace esse "zia" di tutti questi nipoti che chissà un giorno potrei avere di nuovo sui banchi di scuola come i loro genitori.  Lo ammetto alcuni li ho dimenticati, non riesco proprio a ricordarli tutti, altri alunni li ho amati così tanto che non posso dimenticare ne loro ne i loro genitori. Alcuni li ho odiati, l'odio è stato reciproco, ma adesso non so cosa accadrebbe se ci incontrassimo di nuovo. Altri hanno avuto così successo nella vita che è stato fin troppo semplice seguirli, campioni mondiali di...

DONE, il bacio nel posto sbagliato al momento sbagliato

Questa rivisitazione del bacio di Hayez mi piace fa morire, l'artista è DONE ed ha rivisitato molti capolavori dell'arte Italiana. In questo caso DONE ha inserito nella celeberrima scena un extracomunitario che si avvicina alla coppia per vendere una rosa.  Una scena molto contemporanea, direi! Qui potete trovare un'intervista a questo artista.

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.