Ho avuto occasione di parlare con una vecchia amica, una compagna di scuola delle elementari con cui quest'anno mi sono trovata a lavorare. Eravamo davvero amiche da bambine, poi ci siamo perse e quest'anno abbiamo lavorato insieme.
Eravamo e siamo molto simili. La vita ci ha dato le stesse cose, è buffo come a volte certe persone si trovino ad affronatre le stesse situazioni. Eppure abbiamo combattutto in modo opposto. Ottenendo esattamente il contrario, la vita opposta. Lei assolutamente felice di quello che ha, io in crisi perchè mi sta crollando tutto addosso e sento di non stringere nulla mentre tutti continuano a dirmi che sono estremamente fortunata e ho tutto. Ma io questo tutto non lo vedo.
Io sento il vuoto attorno.
Potrò avere il lavoro, la casa, i soldi, ma sento il vuoto, la solitudine immensa che mi divora. Mi sento inconcludente.
Mi sento arrivata ad un punto in cui non ho più niente da fare e da dire e non ho neanche 40 anni. Penso che questo in gran parte sia colpa della Buona Scuola che negli ultimi 3 anni mi ha privata di classi mie, di studenti miei e mi ha fatto fare la tappabuchi in sala insegnanti. Ho voglia di fare, di spiegare, di interrogare, di corregere verifiche mie e sono 3 anni scolastici che non lo faccio. Se il prossimo anno non cambia qualcosa non so come reagirò, sono un insegnante ho bisogno di una classe e di alunni solo miei, non posso vivere di elemosine altrui.
Dicono che non si dovrebbe vivere per lavorare, ma la lavorare per vivere, ma a me piaceva davvero il mio lavoro e lo facevo con passione.
Eravamo e siamo molto simili. La vita ci ha dato le stesse cose, è buffo come a volte certe persone si trovino ad affronatre le stesse situazioni. Eppure abbiamo combattutto in modo opposto. Ottenendo esattamente il contrario, la vita opposta. Lei assolutamente felice di quello che ha, io in crisi perchè mi sta crollando tutto addosso e sento di non stringere nulla mentre tutti continuano a dirmi che sono estremamente fortunata e ho tutto. Ma io questo tutto non lo vedo.
Io sento il vuoto attorno.
Potrò avere il lavoro, la casa, i soldi, ma sento il vuoto, la solitudine immensa che mi divora. Mi sento inconcludente.
Mi sento arrivata ad un punto in cui non ho più niente da fare e da dire e non ho neanche 40 anni. Penso che questo in gran parte sia colpa della Buona Scuola che negli ultimi 3 anni mi ha privata di classi mie, di studenti miei e mi ha fatto fare la tappabuchi in sala insegnanti. Ho voglia di fare, di spiegare, di interrogare, di corregere verifiche mie e sono 3 anni scolastici che non lo faccio. Se il prossimo anno non cambia qualcosa non so come reagirò, sono un insegnante ho bisogno di una classe e di alunni solo miei, non posso vivere di elemosine altrui.
Dicono che non si dovrebbe vivere per lavorare, ma la lavorare per vivere, ma a me piaceva davvero il mio lavoro e lo facevo con passione.
Via, vedrai che presto tornerai a insegnare nel modo che ti piace... C'è un trasferimento richiesto no? Allora speriamo ancora di più. Ormai ti avvicini alle vacanze, all'isola, alle giornate al mare... ti sentirai meglio. Finalmente sono con un po' di calma, posso leggere gli arretrati e scriverti un po'. Atapo
RispondiEliminaattendo il cambiamento con grande speranza, ormai non sopporto più niente.
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