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Il bus di Milano e quello che non mi piace dell’Italia

Ieri sono rimasta sgomenta, agghiacciata. Mia figlia ha 12 anni come quei bambini. Poteva accadere a lei, poteva accadere a me. 
Le ho chiesto subito se avrebbe avuto il coraggio di correre giù dall’autobus. Lei mi ha risposto di sì.
È dagli attentati di Nizza che le chiedo se è in grado di correre e questa è la prima volta che mi risponde sì. 
Ormai siamo abituati a scene del genere e un po’ siamo preparati. A forza di vedere queste cose al tg si è creata una corazza ed è pronta a correre.

Ma io mi chiedo come è possibile che un uomo con precedenti penali possa lavorare proprio nello stesso ambito dei suoi precedenti? Perché in Italia è possibile che una persona con precedenti per guida in stato di ebrezza possa fare l’autista?
Sicuramente in Italia ci saranno pedofili che fanno gli insegnanti.
Sicuramente ci saranno malfattori di ogni tipo che lavorano indisturbati con alle spalle la loro condanna. Io so di una persona condannata per aver infranto la legge 626 sulla sicurezza sul lavoro che è stata nominata dal ministero dell’interno come esperto sulla sicurezza per redigere un manuale sulla sicurezza. Oggi Salvini grida ai controlli, ma non sa che i controlli dovrebbero essere fatti a tutti i lavoratori, perché oggigiorno ti chiedono solo l’autocertificazione dell’assenza dei reati al momento dell’assunzione. Ma controllano? 
E se i reati avvengono dopo?
Per mi esperienza non ho visto sospendere proprio tutto durante un procedimento giudiziario, ci sono cittadini di serie A che passano indenni e cittadini di serie B che vengono sospesi nonostante la presunzione di innocenza. In Italia conta più la presunzione di innocenza che qualsiasi altra cosa è lo vediamo ogni giorno con i politici.
Torniamo ai controlli, avvengono?
Ho qualche dubbio in merito visto che per aver conferma della mia laurea tra scuola e università si sono scritti per 8 mesi quando il ministero è lo stesso. L’università non mi rilasciava la certificazione per la legge sulla dematerializzazione della pubblica amministrazione, la scuola in barba alla legge la voleva, e sono stata rimpallata per 8 mesi, alla faccia della semplificazione. E figurarsi allora come si parlano due ministeri diversi. Oppure un ente privato e il ministero.
È questo che mi fa schifo dell’Italia, la doppia faccia, la burocrazia, i giudici che fanno politica ma non sanno poi far rispettare la loro decisione sui singoli cittadini.

In un paese onesto quella persona non avrebbe fatto l’autista ma un altro lavoro.
E io come faccio a sentirmi sicura in un paese come questo?
Non lo so.
Ogni giorno sento di amare meno l’Italia ma mi manca il coraggio di andare via. 


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