L'affresco, dipinto da Ghirlandaio, venne commissionato al pittore ormai all'apice della carriera dai frati domenicani di San Marco, per decorare il "Refettorio piccolo", dove mangiavano in genere le persone ospitate nel convento, non i frati.
MArco e Luca descrivono l'amiente dell'ultima cena come un ambiente ricco e ricercato: una grande stanza al primo piano con tappeti, cuscini e divani.
Come da tipica iconografia del tempo, che Leonardo infrangerà, gli apostoli sono tutti disposti su un unico lato della tavola e Giuda, il traditore, è isolato sul lato opposto ma al centro, vicino a Gesù.
Gesù è al centro e Giovanni poggia la testa sul suo petto.
Sono particolarmente affezionata a questa ultima Cena perchè era il dipinto da descrivere al mio esame d'ingresso alla scuola di specializzazione, peccato che oggigiorno non si abbia tempo per trattare il Ghirlandaio, anche se a volte trattando il Convento di San MArco in toto si riesce perolomento a citare. Due ore di storia dell'arte sono sempre troppo poche in un paaese come l'Italia che ha un patrimonio infinito da tutelare.
Commenti
Posta un commento