Fra tutte le crocifissioni la scelta era ardua, non sapevo quale segliere. Inizialmente ne volevo una ricca di personaggi, poi ho trovato questa, inconsueta, di Velasquez, carico di valore emotivo, spirituale e simbolico tipico dell'epoca, fa
parte di un gruppo di opere a tema religioso che il pittore dipinge dopo
essere tornato dal soggiorno romano del 1629 per il monastero delle
Benedettine di San Placido a Madrid. DAlle ferite il sange cola in abbondanza, tipico della tradizione spagnola, e ritorna all'iconografia medievale dei quattro chiodi, mentre dal trecento in poi era in uso rappresentare un solo grosso chiodo che teneva entrambi i piedi. Il fondale scuro ricorda il buio che scende sulla terra dall'ora sesta all'ora nona del Venerdì Santo.
Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...
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