Questo libro è comparso nelle librerie in contemporanea alla morte di Amos Oz, anche se è stato pubblicato ad Ottobre 2018, e sono stata attratta dalla copertina, dal colore e dall'immagine. Di solito quando vengo attratta così fortemente da una copertina poi rimango delusa dal suo contenuto. E così è stato. Il libro contiene due racconti lunghi «Amore tardivo» che si svolge nella Tel Aviv degli anni settanta, mentre «Fino alla morte» è ambientato nel 1096 all'alba della prima crociata. Il primo racconto mi è anche interessato, parla di un vecchio conferenziere che si sposta da un kibbutz all'altro sostenmendo la minaccia bolscevica, ma ormai è vecchio e malato e lui stesso accetta il suo accantonamento. Il secondo invece mi è parso un pochino più macchinoso e difficile, la ricerca ossessiva dell'ebreo che fa andare tutto a rotoli si conclude in niente di fatto e mi ha fatto apparire la storia sospesa e senza senso. forse era proprio questo il senso, mamentre leggevo mi appariva tutto così difficile da capire e in qualche modo sospeso. Per questo il libro non mi è piaciuto. Proprio no. Quando ho la percezione di non comprendere e di perdere il filo allora rifiuto di netto le storie.
“Il bacio con la finestra” è un dipinto di Munch del 1892 conservato al National Museet for kunst di Oslo. Una coppia di amanti clandestini si baciano vicino a una finestra, nascosti al mondo esterno da una tenda. Al di fuori, pochi passanti e qualche vetrina illuminata. La pittura è carica di tinte macabre e realizzata con pennellate spesse. Le tinte fredde richiamano le atmosfere nordiche. Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore.
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